Google Bard conosce 40 lingue. Risposte multiple per dare forma alle idee
Da oggi è possibile interagire con questo programma di intelligenza artificiale. Ecco tutte le funzionalità dell'avversario di ChatGpt
Google, Bard è realtà anche in Italia: "Date forma alla vostra creatività"
La sfida tra i colossi del web sull'intelligenza artificiale è arrivata a livelli pazzeschi, molti miliardari hanno capito da tempo le potenzialità di questo nuovo strumento che da una parte affascina e dall'altra terrorizza perché non si sa fin dove possa spingersi. Alla sfida globale non poteva certo mancare Google. "Uno strumento in grado di aumentare la nostra immaginazione". Così Google ha introdotto alla stampa la sua IA generativa Bard, che - si legge sul Sole 24 Ore - dopo essere uscita a marzo in USA e UK è oggi disponibile nella maggior parte del mondo, Italia compresa. "Abbiamo creato Bard: per esplorare la curiosità e permettere alle idee di evolvere, aiutando le persone a dare forma alla propria creatività", ha raccontato Jack Krawczyk, Director of Product Management.
Da oggi è possibile collaborare con Bard in più di 40 lingue, italiano compreso. Ma rispetto a ChatGpt questo programma ha delle funzioni diverse, non presenti nell'IA del prodotto Microsoft. La prima è la possibilità offerta dal chatbot di fornire "Risposte multiple", cambiando - prosegue Il Sole - il tono e lo stile delle risposte in base a cinque opzioni diverse: semplice, lunga, corta, professionale o informale. Per esempio, si potrà chiedere a Bard di aiutarci a scrivere una scheda informativa e poi abbreviare la risposta usando il menu a discesa. Un'altra opzione interessante che sarà implementata anche in italiano riguarda l'interazione dell'IA con le foto, come in un Google Lens potenziato. In pratica si può caricare l'immagine nei prompt e Bard la analizzerà suggerendo una didascalia o dando informazioni specifiche.
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Che l'ingresso ritardato di Bard in Europa sia stato dovuto alle restrizioni sulla privacy sancite dall'UE è risaputo. Già a giugno il gigante di Mountain View non avrebbe inviato tutte le informazioni necessarie alle autorità del Vecchio Continente per sciogliere il groviglio di nodi relativi alla protezione dei cittadini e dei dati da loro condivisi.
Oggi su questo importantissimo fronte Google ci tiene a mantenere un approccio di cautela, dichiarando di aver fatto tutti i passi necessari alla messa online: “In linea con il nostro approccio ambizioso e responsabile all'IA, ci siamo confrontati proattivamente con esperti, legislatori ed enti regolatori – inclusi i garanti per la protezione dei dati – riguardo a questa espansione, per comprendere il loro punto di vista e ascoltare le loro indicazioni”. Non è un segreto che quando l'utente interagisce con Bard, Google raccoglie dati come le conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni sull’utilizzo, con l'obiettivo di sviluppare, migliorare i prodotti, i servizi e le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale.