Iervolino: "Voglio rilanciare L'Espresso, ma aspettavo accoglienza migliore"

Il patron della Salernitana ed editore di Forbes Italia si racconta parlando dell'acquisizione del settimanale romano dal Gruppo Gedi

Danilo Iervolino
MediaTech
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L'Espresso, Iervolino: "Mi aspettavo un'accoglienza migliore: l'editoria un settore in stagnazione"

Danilo Iervolino crede nel rilancio dell’editoria e, in particolare, dell’Espresso. Intervistato da Libero, l’imprenditore si racconta tra l’acquisto della Salernitana e quello del settimanale romano dal gruppo Gedi, avvenuto negli ultimi giorni. 

Il numero uno di Bfc Media, casa editrice di Forbes Italia, parte dicendo che con la politica non vuole averci a che fare, avendo come unico sogno quello di rimanere un “imprenditore innovativo”. Alla domanda, invece, riguardante l’acquisizione dell’Espresso, risponde così: “Abbiamo firmato una lettera di intenti nella quale c'è convergenza praticamente su tutto. Faremo in esclusiva una due diligence di qualche settimana e se tutto va come deve andare entro fine mese sarà chiusa”. Riguardo il costo dell’operazione, invece, il fondatore dell’Università telematica Pegasopreferisce non rivelare i dettagli, puntando sull’obbligo di riservatezza. 

Iervolino, però, si lascia andare parlando “dell’accoglienza” ricevuta. Libero, infatti, spinge sulle recenti dimissioni del direttore Marco Damilano, ipotizzando una sorta di malcontento generale per l’arrivo dell’imprenditore napoletano. “Accettiamo le critiche e cerchiamo di trasformarle in stimolo positivo”, dice. “Detto questo, mi limito a evidenziare che l'editoria è un settore in stagnazione e mi sarei aspettato maggiore apertura nel giudicare l'impegno di un giovane imprenditore che decide di investire delle risorse per rilanciarlo”.

“Oggi, l'editoria è un settore piatto e asfittico che ha bisogno di essere rivitalizzato. L’Espresso compreso”. Ma in che modo? “Resterà il settimanale delle grandi inchieste, resteremo fedeli ai suoi valori e all'indipendenza che lo ha contraddistinto sin dalla fondazione, ma allo stesso tempo punteremo molto sull'on line, su una maggiore contaminazione e su un linguaggio ibrido. “Potenzieremo la parte digitale con nuovi servizi e una fortissima integrazione con il cartaceo”.

Per quanto concerne la redazione del settimanale appena acquisito, invece, Iervolino assicura che i giornalisti possono dormire tranquilli: “La ristrutturazione non riguarderà il personale che anzi in modo graduale sarà rafforzato magari con nuove figure che hanno maggiore dimestichezza con il digitale”. E il nuovo direttore? Ormai il nome di Lirio Abbate rituona nella redazione dell’Espresso, ma il patron della Salernitana e fresco editore vuole lasciare spazio a qualche dubbio, sostenendo che “non abbiamo ancora deciso nulla, non abbiamo ragionato neanche su un identikit...”.

 

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