Politica

Mattarella, il garante della Costituzione, ci ha trascinati in guerra

Di Paolo Diodati

Ucraina/ Mattarella, Draghi, Enrico Letta e Speranza si sono affrettati a "non voltare le spalle dall'altra parte", inviando armi a Zelensky

La chiarezza di un articolo: unicità interpretativa

Oltre alle contestazioni di amici, colleghi (in particolare due illustri fisici) ho ricevuto con meraviglia i rimbrotti di chi ha trovato il modo per contattarmi, a ulteriore dimostrazione che nella democraticissima Italia, s'è di nuovo imboccata la strada del pensiero unico e sbagliato.

Mattarella, Draghi, Enrico Letta e Speranza si sono affrettati a "non voltare le spalle dall'altra parte", inviando armi a Zelensky (che potremmo chiamare Griilowscy) azione subito bollata da Putin, e giustamente, assieme alle sanzioni, come un atto di guerra contro la Russia. E subito guai a chi solleva dubbi sulla unicità interpretativa dell'art.11 della nostra Costituzione. Siamo di nuovo a Mattarella che s'è permesso di parlare di "deriva scientifica", per i critici del pensiero unico del regista scienziato Speranza e doppiamente a sproposito: per l'occasione, inaugurazione Anno Accademico 2021/2022, alla Sapienza e come saluto e commento al discorso del Premio Nobel Parisi che di tutto aveva parlato, tranne che di come combattere il Covid. 

Ora siamo all'accusa, equivalente, di deriva anticostituzionale, per chi solleva dubbi sull'interpretazione governativa dell'art. 11 della Costituzione. Accusa che ha spinto diversi quasi a offendermi, letto il mio articolo del 5/3.

Chiarisco anche per chi ha pensato la stessa cosa e non mi ha scritto per contestarmi.

Premessa. Ho notato che la noia degli annoiati cronici, in perenne ricerca di emozioni nuove, possibilmente sempre più "forti", spinge a proporre nel pugilato, incontri tra altissimi e bassi tra balene e pinguini. Ci sono bassi che, pur di guadagnare, si fanno riempire di botte, finte o vere. Si propongono incontri tra uomini e donne. Con la confusione esistente al rigurdo, potrebbero essere finte donne, ma poco importa. L'emozione della novità sembra essere garahtita in incontri in cui si usano anche i calci, tra donne altissime e i soliti uomini bassi, che vengono tenuti a distanza da gambe lunghissime che scalciano. Risultati,  vedi prima.

Match a parole, per esempio, tra il peso massimo culturale Ernesto Preatoni e l'ignorante allo stato brado, senatrice grillina Barbara Lezzi che, seguendo l'impostazione vento e sole dell'incosciente Conte (rintronato, per non riuscire a smettere di parlare neanche di notte, al punto di non aver tempo per una minima documentazione sull'immane e tragico problema energetico). Chi ha organizzato il match (Giletti?), avrà goduto per il livello, prevedibile, delle argomentazioni: tutto risolto a pesci in faccia, con l'imprenditore che, perso ogni freno inibitore, le ha suonate una più vera dell'altra: "lei non è in grado di sostenere un dibattito sull'argomento, che ha fatto nella vita? La cameriera?"

reazione al pugno in faccia, sulla bocca "Lei non sa chi sono io! Sono stata votata ed eletta! Non sono qui per essere offesa!"  "Sarà stata votata da gente ignorante come lei!"  altro cazzotto in bocca, ben giustificato. Replica con occhi fulminanti "Cafone, non parlo più con gente come lei. Mi fa schifo!" "Io le risparmio le mie opinioni su di lei" 

Fine del match, per ko tecnico.

Premessa, per dire che si dovrebbero evitare incontri tra pesi massimi e moscerini, anche nei dibattiti. Ma il pubblico annoiato, vuole il sangue!

Così per incontri ritenuti a più alto livello: Gianni Riotta (parolaio) e Ugo Mattei (giurista). Mattei, che voleva fare il celebre, doveroso, ma inutile in Italia, distinguo tra no-vax ideologico, contrario a ogni tipo di vaccino e un no-questi vaccini sperimentali, riceveva dal parolaio di mestiere solo risate provocatorie, cioè volutamente sgangherate. Risate e risate a quattro ganasce, ostentate sfacciatamente. Il giurista, educatissimo, cercava di argomentare e a Riotta, che sembrava davvero ubriaco fradicio, gli mancavano solo gli hip... hip... e dei bei ruttoni... . 

Gl'incontri pubblici si dovrebbero organizzare solo tra pesi della stessa categoria, altrimenti si rishia di finire al circo equestre. Fine premessa.

Il metodo, collaudato ed efficacissimo, per verificare se l'art. 11 è scritto in modo inequivocabilmente chiaro, in modo da ben figurare nella Costituzione più bella del mondo:

i costituzionalisti che sono professori universitari ordinari (il massimo livello), appartengono alla categoria di pesi massimi costituzionalisti.

La chiarezza logico-matematica-leguleia, non è democratica: non può essere messa ai voti.

Se ci sono pesi massimi costituzionalisti che danno diverse e addirittura opposte interpretazioni, come nel caso dell'art.11, non si discute: la forma usata, non essendo univocamente interpretata, è da rivedere.

E Mattarella, il garante della Costituzione, ci ha trascinati in guerra, dando all'art.11 un'intepretazione di comodo, per aiutare i grillini a continuare a far danni anche all'estero.

 

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