Il Cdr di Repubblica contro Molinari: "Il nuovo piano? Lacunoso e generico"

I giornalisti del colosso editoriale di Gedi, con un comunicato del Cdr, si scagliano contro il nuovo piano di riorganizzazione del giornale voluto da Molinari

Maurizio Molinari
MediaTech

Repubblica, i giornalisti furiosi per il nuovo piano di riorganizzazione di Molinari: "Lacunoso e generico"

I giornalisti di Repubblica si scagliano contro il direttore Molinari. E, in particolare, contro il suo piano di riorganizzazione. “Non ci opponiamo alla transizione verso il digitale, ma la redazione non vuole essere compartecipe di scelte che ritiene profondamente sbagliate”. A scriverlo è il Comitato di redazione del quotidiano di “casa Gedi che, con un comunicato pubblicato sul giornale in edicola, torna a dire la sua sul piano di riorganizzazione delle attività del giornale voluto dal direttore Maurizio Molinari.

Nella nota, i giornalisti definiscono il nuovo piano come “generico, lacunoso, mancante delle garanzie relative ai sempre più necessari e improrogabili investimenti a supporto”. Ma non è tutto. Tra le altre cose, giudicano negativamente la “trasposizione massiccia di contenuti già pubblicati online”, l’assenza di riferimenti ai settimanali, al ruolo dei grafici e alle redazioni locali

Da qui la richiesta dei giornalisti di Repubblica di “risposte concrete”, “riformulare il progetto e di rinviare la sperimentazione”, riservandosi anche nuove “forme di protesta per difendere la qualità del lavoro e il futuro della testata”.

I giornalisti di Repubblica contro il direttore Molinari e il suo piano di riorganizzazione. Il testo del comunicato

“L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica, visto il piano di riorganizzazione presentato dalla direzione – e nel contestarne filosofia, applicazione e mancanze – esprime in un documento (205 sì, 23 no e 52 astenuti) tutte le sue critiche e contrarietà.

L’assemblea ritiene irricevibile un piano generico, lacunoso, mancante delle garanzie relative ai sempre più necessari e improrogabili investimenti a supporto. Un piano, seppur avviato in via sperimentale, con organici inadeguati per imprimere un cambiamento di rotta”.

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