Quando Walt Disney preconizzò l’Intelligenza Artificiale
In un albo del 1959, disegnato dall’italiano Romano Scarpa, si preconizzava l’Intelligenza Artificiale
Paperopoli prima culla dell'Intelligenza Artificiale: quando questa venne inventata da Walt Disney
Massimo Sideri scova una chicca nell’universo disneyano dei fumetti e cioè la prima “Intelligenza Artificiale”, di cui ora si fa un gran parlare, che sarebbe nata a Paperopoli, sempre negli Usa, ma non dalla mente di qualche scienziato pazzo e geniale della silicon valley, come è effettivamente avvenuto, ma bensì grazie ad un disegnatore doc italiano e cioè il grande Romano Scarpa che nel lontano 1959 aveva disegnato una storia delle sue con il titolo di “Paperino e l’uomo di Ula - Ula”. Nella vicenda si parla di “cervello meccanico” (cm) che già di per sé è una genialata perché sposta l’attenzione dal software all’hardware, evitando così molti fraintendimenti e problemi filosofici, tipo anima e affini che ora stanno sorgendo.
La caratteristica di questo ordigno, ancora “meccanico” e non “elettronico”, è che funzionava solamente con persone che gli stavano simpatiche altrimenti no, semplicemente si rifiutava ed anzi le insultava spudoratamente. Il cm era meravigliosamente imprevedibile e svalvolato ed ha una domanda precisa -e cioè la radice quadrata di un numero grande- risponde “Pirulin, Piruolon” e a Paperon de’ Paperoni, che lo ha comprato da uno scienziato per gestire la contabilità e che cerca di interagire con lui tramite un’altra domanda gli risponde spudoratamente: “Chiedilo a tua nonna”.
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Una simpatica canaglia, si direbbe. Ma una canaglia antropomorfa come antropomorfo è tutto l’universo Disney fatto di Paperi e Topi parlanti. Ma torniamo all’avvincente storia. Abbiamo visto come Paperone non riesca a farsi ubbidire dal cm e allora ci prova il nipote, Paperino. Ma anche a lui va male e alla fine si scopre, andando avanti nella storia, che l’unico con cui la macchina ha un ottimo rapporto è un uomo primitivo che si trova nel lontanissimo atollo di Ula – Ula dove il paperame tosto si dirige.
Con lui il cm ha questo rapporto di naturale simpatia perché l’aveva conosciuto tanti anni prima. Un po’ come il computer HAL 9000 di “2001 Odissea nello Spazio”, di Stanley Kubrick, legato teneramente al suo istruttore. Ma se gli anni cinquanta sono il decennio del primo sviluppo della Cibernetica, prototipo della Intelligenza Artificiale, negli anni ’70, dopo la conquista della Luna, ci sarà un forte ritorno dell’interesse per le tematiche scientifiche e tecnologiche. È quella tuttavia un’epoca contradditoria perché uno dei lasciti del ’68 rivoluzionario è anche un interesse per l’irrazionale e la parapsicologia e anche di questo troviamo traccia negli albi di Disney, soprattutto quelli disegnati in concessione in Italia che si è spesso mostrata più avanzata della casa madre Usa o almeno con molta più fantasia ed aderenza a tematiche sociali di tipo reale, seppur trasmutate dalla realtà fumettistica.
Romano Scarpa, veneziano, inizia nel 1948 a proporre senza successo tavole a Mario Gentilini, direttore di Topolino. Ma lui non molla e nel 1953 ci riprova e propone questa volta non tavole singole ma una intera storia completa, già sceneggiata, “pronta all’uso”. Questa volta Gentilini rimane molto colpito e lo mette alla prova con altre storie sempre più complesse. Scarpa se la cava sempre benissimo. Nel 1955 Scarpa disegna così, su testi di Guido Martina, l’albo “Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera”. La storia va così bene che sarà poi pubblicata addirittura negli Usa, invertendo il flusso classico, a riprova della bravura fumettistica italiana che conquistò il mercato americano, unico caso al mondo, e non viceversa.
Del 1959 è appunto “Paperino e l’Uomo di Ula - Ula” che è raccontato con la tecnica del racconto corale di diversi personaggi ad iniziare da Paperon de’ Paperoni per passare a Paperino e infine alla versione dei nipotini Qui, Quo, Qua che sono spesso utilizzati da Scarpa in versione di detective. La tecnica utilizzata è quella della narrazione collettiva che ha antecedenti letterari di tutto rispetto. Scarpa è così bravo che negli anni sessanta collabora direttamente con lo Studio Disney di Burbank in California.