Peter Gomez si butta a destra. Legnata ai suoi “amici” Saviano-Murgia

Il direttore del Fatto Quotidiano online è diventato meloniano? Ecco cosa è successo

Di Giuseppe Vatinno
MediaTech

Gomez ammolla una bella legnata ai suoi “amici”, il duo Saviano – Murgia e, per interposta persona, anche al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio

 

Riavvolgiamo brevemente il nastro. “Eia! Eia! Alalà!”. Il grido dannunziano avrebbe risuonato occultato in un saluto romano durante la parata del 2 giugno scorso ed amplificato dal grido all’unisono di “Decima!”, in onore della Decima Mas, reparto di mezzi d’assalto della Marina, che fu attiva dal 1943 al 1945 ai tempi della Repubblica di Salò, nota per il suo coraggio militare e guidata dal “principe nero”, Junio Valerio Borghese.

Michela Murgia si era vista un filmato sui social ed eccitata si era precipitata su Instagram a rendere edotto il “globo terracqueo” (rimaniamo in tema) della sua presunta scoperta.

Fassismo!”, aveva tuonato la pitonessa sarda dopo aver visionato con poca attenzione. Si trattava del passaggio del Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei” della Marina non Regia, no di Salò, ma della normalissima Repubblica italiana.

Quindi non poteva mancare il solito Roberto Saviano che ha appoggiato l’amica Murgia. Il ministro della Difesa Guido Crosetto spiega loro che ogni anno la parata della Tesei è identica e spiega loro la differenza tra un saluto militare e quello fascista e spiega loro il significato rituale del grido “Decima!”.

Questi gli antefatti.

Ma la polemica si è trasferita di sede e così il direttore del Fatto Quotidiano online, Peter Gomez, è intervenuto ieri a “L’aria che tira” (La7) condotto da Myrta Merlino, dicendo:

“Non è normale che incorriamo nell’errore. Se siamo personaggi pubblici abbiamo il dovere di informarci prima di prendere posizione. Michela Murgia è una mia amica ma io credo che ha sbagliato, così come ha sbagliato gravemente Roberto Saviano”.

Ha poi continuato: “Poi un conto è ovviamente la legittima opposizione a La Russa o a chiunque altro, ma qua si è parlato a caso. Allora noi che veniamo in televisione eccetera abbiamo dei doveri che sono diversi rispetto a quelli delle persone comuni: non parliamo come se fossimo al bar".

Insomma Gomez ammolla una bella legnata ai suoi “amici”, il duo Saviano – Murgia e, per interposta persona, anche al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio che dei due è feroce sostenitore. Quindi Gomez che insieme ad Antonio Padellaro è persona seria tira un attimo le redini del pegaso alato che cavalca l’indomito Travaglio e manganella (è il caso di dirlo) i due in cerca di qualsiasi appiglio per comparire.

L’intervento di Gomez è stato visto da alcuni come un possibile endorsement alla Meloni. Infatti Gomez viene da destra, era a Il Giornale e poi a La Voce con Indro Montanelli, anche Travaglio lo era ma questo è un discorso molto più complesso perché Travaglio è “costretto” a recitare un ruolo di sinistra che non è il suo pur di mantenere la cadrega.

L’episodio dell’attacco ai due grandi nemici storici del premier -e cioè Saviano e Murgia- può essere inteso non tanto come un endorsement ma piuttosto come una apertura, non parlerei ancora di appoggio entusiastico, verso il governo. A sua volta il governo potrebbe cogliere l’occasione per contrastare, dall’interno, tramite una Quinta Colonna, la storica caratterizzazione a sinistra de Il Fatto Quotidiano.

Essendo Gomez un giornalista di peso, il numero 2 al Fatto, si tratta in effetti di un evento notevole perché da poco lo stesso Travaglio lo ha nominato anche responsabile per le interazioni tra cartaceo e digitale e in qualche maniera la sua nuova visione può “contaminare” anche l’edizione cartacea.

Un Gomez interlocutore della Meloni sarebbe quindi un risultato molto rilevante per la strategia comunicativa del governo, considerando appunto la storica acredine de Il Fatto per la destra.

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