Porro nei guai con l'ordine dei giornalisti. Intervista senza contraddittorio
Il giornalista dovrà giustificare la scelta di aver invitato la viceministra ucraina senza una controparte russa. Esplode il caso, tra ironie e malumori
Nicola Porro davanti al Consiglio di disciplina. Il caso fa discutere
Esplode il caso Nicola Porro, il giornalista di Rete 4, conduttore di "Quarta Repubblica", dovrà presentarsi il prossimo 4 luglio al Consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti. Porro - si legge su La Stampa - sarebbe accusato di "mancato contraddittorio". L'episodio finito nel mirino è la conversazione televisiva avuta un anno fa con Emine Dzhaparova, viceministra agli Esteri ucraina. Secondo i dirigenti dell'Ordine, Porro aveva "invitato alla trasmissione solo partecipanti allineati con l'intervistata" e, se non è abbastanza chiaro, l'ulteriore precisazione: "Senza alcun rappresentante della parte avversa". Della parte avversa? Sì, della parte avversa, in questo caso molto avversa: la Russia. Serviva dunque qualcuno del governo russo? Per la par condicio? Cioè se ospiti chi prende le bombe in testa, serve ospitare anche chi gliele tira? Si interroga Mattia Feltri nel suo "Buongiorno".
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Nemmeno i più sospettabili sarebbero propensi a tanto. Nel nostro caso, in studio c'era Toni Capuozzo, molto critico con l’Ucraina, ma credo - sostiene Feltri su La Stampa - che si farebbe sparare piuttosto di dirsi "rappresentante della parte avversa". Comunque va bene, nessuna polemica. Queste sono le regole. Da ora in poi, ricordiamoci il "rappresentante della parte avversa" (sebbene i politici, ma questo l’Ordine non lo sa, la parte avversa se la scelgono, sennò niente intervista). Per esempio, caro Nicola, se intervisti Liliana Segre ricordati il nazista.