Querele temerarie: un danno per la Democrazia e la libertà di informazione
L'europarlamentare Sabrina Pignedoli (M5S): "Ci vuole una legge europea per proteggere il giornalismo d'inchiesta"
L'Europa discute delle querele temerarie: "Sono un danno per la Democrazia e la libertà di informazione"
La sigla SLAPP sta per "Strategic Lawsuit Against Public Participation", ovvero citazioni strategiche contro la partecipazione pubblica. Si tratta delle azioni legali temerarie che, sempre più spesso, mirano non al risarcimento di un danno effettivo, bensì a mettere la museruola al giornalismo.
I costi legali necessari da sostenere per difendersi, anche se si ha ragione, spesso sono troppo onerosi per gli editori che, senza gli opportuni mezzi a disposizione, finiscono col chiudere i rispettivi giornali. Il tema è dibattuto da diversi anni, ma la difficoltà di trovare una via di uscita legislativa dipende anche dal fatto che nella maggior parte dei casi sono proprio i politici ad adottare questo tipo di pratiche. Secondo l’europarlamentare del M5S Sabrina Pignedoli, le azioni temerarie rappresentano “un attacco diretto all'esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione, la libertà e l’indipendenza dei media. Rappresentano uno schiaffo alla democrazia perché minano dalle fondamenta lo stato di diritto”.
QUERELE TEMERARIE: L’INIZIATIVA IN EUROPA
“La relazione di iniziativa votata oggi dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni è un deciso passo avanti nella difesa di giornalisti e ONG”, spiega Pignedoli. “Troppo spesso, infatti, il potente di turno promuove azioni legali, spesso prive di legittimità, avviate con il solo scopo di intimidire, screditare professionalmente, o consumare le risorse finanziarie di giornalisti, membri del mondo accademico, società civile e ONG, con l'obiettivo ultimo di ricattarli e costringerli al silenzio. La Commissione europea deve intervenire e presentare una proposta legislativa per proteggere le persone che indagano, segnalano o denunciano questioni di interesse pubblico”.
BISOGNA LIMITARE L’ABUSO DEL PROCESSO
“Il Movimento 5 Stelle ha presentato alcuni emendamenti al testo votato oggi che sono stati ripresi nei compromessi. Fra questi chiediamo un atto legislativo quanto più ambizioso possibile e nuove misure volte a sostenere lo scambio delle migliori pratiche attualmente in vigore. Inoltre, al fine di ridurre il rischio dell'abuso del processo, bisogna accorciare i tempi di attesa e ridurre il carico burocratico delle procure e dei tribunali”, aggiunge Pignedoli.
SERVE UN FILTRO PREVENTIVO ALLE AZIONI TEMERARIE
Secondo l’europarlamentare del M5S, “gli Stati membri dovrebbero prevedere la possibilità per le autorità giudiziarie di effettuare una valutazione preventiva dei casi di SLAPP al fine di dichiararli irricevibili se ritiene che il ricorso in giudizio sia manifestamente infondato o abusivo. Questa valutazione preventiva potrebbe basarsi su criteri oggettivi quali, per esempio, il numero e la natura delle querele o ricorsi presentati dal ricorrente, la scelta della giurisdizione adita e della legge applicabile al caso, un palese squilibrio di potere tra ricorrente e convenuto”.
Sul tema leggi anche:
L'intervento del direttore Angelo Perrino a Isoradio
L'intervista all'Avvocato Caterina Malavenda