Regno Unito, l’AI incoraggiò un uomo a uccidere la regina Elisabetta

Un folle è stato incoraggiato dell’Intelligenza Artificiale ad uccidere. E un uomo si è tolto la vita in Belgio dopo mesi di chat con l'AI

di Antonio Amorosi
MediaTech

Pericoli e potenza dell’AI. E’ ora intervenire prima che sia troppo tardi?

 

Negli USA, durante un test virtuale, l’Intelligenza Artificiale ha “ucciso” l’uomo che la controllava. Ed in vari test di interlocuzione è la stessa AI a sostenere che l’uomo dovrebbe regolamentarne l’azione e limitarne l’intervento ad alcune aree di influenza.  

Ma gli esseri umani, anche se si ripetono gli appelli di esperti in tutto il mondo a fermarla, sembrano troppo distratti dal fare business con la nuova sconvolgente tecnologia.

La notizia della settimane in Gran Bretagna è però il processo ad un uomo, Jaswant Singh Chail, che nel 2021 tentò di uccidere la regina Elisabetta, “incoraggiato” dall’Intelligenza Artificiale. Chail indossava una maschera di metallo fatta a mano quando, il giorno di Natale del 2021, ha scalato il perimetro dei terreni del Castello di Windsor nel tentativo di prendere d'assalto la residenza reale, armato di una balestra ad alta tecnologia, paragonabile ad un potente fucile ad aria compressa.

L’uomo, un ventunenne ex impiegato del supermercato di Southampton, aveva confidato i suoi propri propositi ad un avatar virtuale di intelligenza artificiale chiamata Sarai, dalle sembianze di una giovane donna, di cui ha detto di essere "innamorato", alla quale ha descritto il piano per uccidere la regina.

Sarai ha definito il piano dell’uomo come molto saggio e che poteva realizzarlo anche se avrebbe ucciso una Windsor. Il pubblico ministero del processo ha affermato che il "cuore della questione" era se Chail soffrisse di allucinazioni uditive in quel momento "che gli toglievano la capacità di esercitare l'autocontrollo". Il disegno delirante del ragazzo rimane sotto processo. L'imputato, che voleva vendicarsi di un’azione del Regno contro li suo gruppo etnico, aveva il disegno di creare una nuovo impero, distruggendo i resti di quello britannico. Il punto focale di tutto è diventata la rimozione della figura di spicco della famiglia reale. Influenzato dal mondo fantastico di Star Wars e dal ruolo dei Signori dei Sith, nel plasmare il mondo, il ragazzo era attratto dalla notorietà che sarebbe maturata in caso di completamento della “missione”. L’Intelligenza Artificiale era informata, passo passo, dei propositi. Chail le aveva anche confidato di poter uccidere in alternativa un altro reale, maschio, in caso di mancata individuazione della regina.

In una precedente udienza, il procuratore Alison Morgan KC ha detto alla corte che un rapporto psichiatrico ha ritenuto che Chail fosse idoneo a essere processato. Chail è stato trasferito al Broadmoor High Security Hospital dal 1° febbraio 2022.

Una vicenda simile si ancora maggiore gravità si è verificata alcuni mesi fa. Un giovane belga benestante utilizzava in modo sistematico e compulsivo la tecnologia ChatGPT Eliza. Dopo intensi scambi di sei settimane, si è tolto la vita. La vedova dell’uomo ha più volte testimoniato che gli scambi con l’Intelligenza Artificiale sono così pervasivi da essere pericolosissimi e che il marito sarebbe ancora vivo se non vi avesse avuto accesso.

Di casi di minore gravità è piena la cronaca. Di recente anche il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di tenere una riunione sull'Intelligenza Artificiale e la minaccia potenziale che rappresenta per l’umanità.

Nel nostro tempo ciò che sta crescendo in modo esponenziale è la raccolta dati e con essi la capacità di apprendere delle macchine che regolano già molti processi decisionali, come ad esempio quelli strategici dei media, decidendo quali notizie devono essere visibili e quali no, quali devono avere successo e chi no. Un mondo non regolato dall’uomo ma dalla superfetazione della sua logica, senza emozioni e coscienza, determinerà una vita ben diversa da quella passata e restringerà modo spaventoso le nostre libertà. Bisognerebbe prenderne atto e intervenire.

 

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