Romeo e il contratto con Palazzo Chigi. Ecco perché non "picchia" sul governo

In scadenza il contratto della società di Romeo incaricata della manutenzione dei palazzi della presidenza del Consiglio. Ecco svelata la tenerezza verso Meloni

di Redazione Mediatech
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Romeo, il contratto milionario con Palazzo Chigi per gli interventi di manutenzione degli immobili della presidenza del Consiglio

Ecco svelato perché né l’Unità, né il Riformista “picchiano” sul governo Meloni. L’editore dei due quotidiani vicini alla sinistra, Alfredo Romeo, avrebbe parecchi intrallazzi con Palazzo Chigi. Attraverso la Romeo Gestioni, società specializzata nella gestione di patrimoni immobiliari, l’imprenditore, grazie a un accordo entrato in vigore nel 2013, ha il controllo totale sugli interventi di manutenzione di tutti gli edifici della presidenza del Consiglio. A rivelarlo è il Domani.

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Ebbene, il 30 giugno scade l’accordo nato nell’ambito della convenzione Consip Facility management 3 e la decisione di rinnovare il contratto ad Alfredo Romeo è solo della premier Meloni. Quindi, com’è logico pensare, tutto vuole l’editore del Riformista e dell’Unità tranne che irritare “Donna Giorgia”.

La Consip, intanto, come scrive il Domani, ha messo a disposizione una prima opzione: la convenzione Facility management (Fm) 4 per cui Romeo è finito sotto processo, con l’accusa di turbativa d’asta, venendo assolto “perché il fatto non sussiste”.

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D’altra parte risulta tuttora imputato per traffico di influenze, in un altro filone dell’inchiesta sugli appalti Consip. Al netto delle vicende giudiziarie la convenzione Fm 4 è stata aggiudicata dal raggruppamento temporaneo di imprese Engie servizi.

C’è poi l’accordo della Consip chiamato “grandi immobili”, che si suddivide in due lotti: il primo, relativo agli edifici con superficie compresa tra 25mila e gli 80mila metri quadri, vinto dalla Romeo Gestioni e dal rti Dussmann service; il secondo destinato ai patrimoni immobiliari ubicati nel Comune di Roma, con superficie inferiore a 25mila quadri, di cui risultano fornitori Romeo Gestioni e il rti Italiana facility management. In tutti casi, la decisione della presidenza del Consiglio avrà un impatto sul rapporto con la società dell’imprenditore-editore.

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Non stupisce allora che Il Riformista possa assumere una posizione comprensiva verso il governo. Il direttore editoriale è Matteo Renzi, mentre il direttore responsabile è Andrea Ruggeri, già deputato di Forza Italia.

Ma la situazione è diversa se si parla dell’Unità, che assume toni talvolta teneri nei confronti del governo. È un fatto più sorprendente perché si tratta del giornale fondato da Antonio Gramsci, come si onora di scrivere sotto la testata, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti.

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