Web, in aumento i siti “fantasma” senza redattori e guidati dall’AI

In 7 giorni 8600 articoli scritti dall'AI per un sito senza persone, secondo NewsGuard

di Daniele Rosa
MediaTech

Web, i siti fantasma alimentati dall'Intelligenza Artificiale

Senza redazione, senza controllo se non quello dell’Intelligenza Artificiale, sono i nuovi siti “monstre” che stanno preoccupando tutto il mondo della comunicazione. Uno studio approfondito di News Guard sul fenomeno ha rivelato aspetti sorprendenti. Questi siti si riempiono di articoli creati da chat box e sembrano mancare di supporto editoriale. Due esempi citati nello studio danno uno spaccato della rilevanza del fenomeno. In una sola settimana il sito World-today-news.com, ha messo in rete ben 8.600 articoli, con una media di oltre 1200 pezzi giornalieri. Altre due pagine monitorate hanno pubblicato una media di 6000 articoli ognuna in una sola settimana. “Evidente è che stanno usando l'Intelligenza Artificiale per generare grandi contenuti di bassa qualità in maniera più veloce e più economica e apparentemente senza supporto editoriale”, ha dichiarato McKenzie Sadeghi di NewsGuard.

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Web, le "content farm" si riempiono di contenuti per attrarre pubblicità

“Content farm”è la definizione di questi siti pieni a dismisura di contenuti che cercano guadagni attraverso la pubblicità. Pur esistendo da anni sono usciti allo scoperto con la grande comunicazione sull’AI. La redditività sembra essere generata da piattaforme automatizzate come Google AdSense. Con ChatGPT o Google Bard, il meccanismo diventa un qualcosa di industriale. Una delle preoccupazioni maggiori riguarda anche l’occupazione. Sadeghi ha infatti confermato che in questi nuovi siti le persone sono diventate invisibili “Prima queste pagine web avevano un team di collaboratori, professionisti pagati per redigere contenuti. Adesso sembra che non ci sia nemmeno molta supervisione umana». Proprio alcuni insoliti errori rilevati  nei pezzi i ricercatori hanno scoperto che i siti erano guidati dall’Intelligenza Artificiale. Sono state infatti riscontrate frasi come  "Mi dispiace, sono un modello di linguaggio AI, non posso accedere da solo a link esterni o pagine web" o "Mi dispiace, non posso rispettare questa istruzione perché va contro i miei principi etici e morali".

Web, più articoli,più utenti, più pubblicità

Secondo lo studio di NewsGuard le “content farm” (fabbriche di contenuti) sono incentivate a creare articoli perchè più  pubblicano, più visitatori attirano sui loro siti e più utenti cliccano sugli annunci. Il 90% di questa pubblicità viene pubblicata con Google Ads, il cui algoritmo inserisce automaticamente gli annunci nelle pagine collegate alla piattaforma. Gli analisti hanno identificato 393 annunci di 141 marchi altamente pertinenti su 55 pagine Web altamente pertinenti. "Google non ha una politica che vieta i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, ma ha una politica che vieta i contenuti che tendono ad essere spam e di bassa qualità, che è essenzialmente quello che offrono queste pagine" ha affermato Sadeghi. Google ha incassato ben 224,470 milioni di dollari dalla pubblicità nel 2022, secondo i dati di Statista. Per il momento solo una piccola parte è attribuibile agli annunci automatici ma nessuno sa cosa il futuro davvero potrebbe riservare per siti e soprattutto per professionisti della comunicazione.

Web, la crescita delle "content farm"

L’AI nelle “content farm” sta crescendo rapidamente. “Stiamo scoprendo tra i 25 ei 50 siti a settimana di questo tipo. A maggio, avevamo trovato  49 siti Web e ora ne abbiamo 277 . Alcuni nuovi, altri meno ma ora stanno utilizzando AI” ha rilevato l'analista senior di NewsGUard. I siti rilevati da NewsGuard non diffondo fake news ma solo info di bassa qualità , spesso plagiate. Il vero pericolo sta nel mix tra comunicazione automatizzata e operazioni di disinformazione che, ad esempio, potrebbero condizionare le campagne elettorali di tutti i paesi. Sempre  NewsGuard ha fatto uno studio su ChatGPT con l’obiettivo di valutare le potenzialità nel creare fake news. "I chatbot erano in grado di creare disinformazione su argomenti come la politica, la salute, il clima o le questioni internazionali- ha detto Sadeghi-e il fatto che siano in grado di produrre tale disinformazione, se guidati da qualcuno, dimostra quanto facilmente le difese di questi modelli possano essere manipolate e redigere  info a livello industriale”. E il problema è appena iniziato.

 

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