Aspartame, allarme Oms: "È cancerogeno". Ecco tutto quello da evitare
Arriva il responso dell'Oms sul dolcificante artificiale più diffuso al mondo: "Non cambia la dose accettabile, ma il consiglio è di moderare i consumi"
L'aspartame è un "possibile cancerogeno": arriva il respondo dell'Oms. Dalle bibite light al dentifricio: ecco cos'è e dove si trova
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato di aver classificato l'aspartame, un dolcificante artificiale comunemente usato nelle bevande analcoliche, come "possibilmente cancerogeno per l'uomo", lasciando però invariato il livello di assunzione giornaliera accettabile. "Non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i prodotti, né stiamo consigliando ai consumatori di smettere del tutto di consumarli", ha affermato Francesco Branca, direttore della nutrizione e della sicurezza alimentare dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Cos'è l'aspartame?
Questo dolcificante sintetico nasce dalla combinazione di due aminoacidi, fenilalanina e acido aspartico da cui prende il nome, che fanno parte della composizione delle proteine. Fu scoperto per caso nel 1965 dal chimico della compagnia farmaceutica Searle che cercava una cura per le ulcere. Si tratta di un dolcificante artificiale ipocalorico: il suo valore energetico e' simile a quello dello zucchero (4 kcal/g) ma il suo potere dolcificante è 200 volte superiore. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che fa parte dell'Oms ha valutato per la prima volta il livello di pericolosità dell'aspartame. Gli esperti del'Agenzia, riuniti dal 6 al 13 giugno, hanno concluso che il dolcificante "può essere cancerogeno per l'uomo", inserendolo nel gruppo 2B della classificazione, sulla base di test che riguardavano specificamente il carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato. Altri prodotti classificati in questo gruppo includono l'estratto di aloe vera o l'acido caffeico. Ma vediamoc quali sono i cibi che lo contengono.
Dove si trova l'aspartame?
L'aspartame è stato ampiamente utilizzato dagli anni '80 come dolcificante da tavola. E' incorporato in bevande a basso contenuto calorico come bibite dietetiche, piatti pronti, gomme da masticare, gelatina, gelati e cereali per la colazione e farmaci, come pastiglie per la tosse e altri prodotti come il dentifricio. In particolare, si trova in migliaia di prodotti cosiddetti "leggeri", "light", "0%" o "zero zuccheri": bevande, dessert, dolciumi, latticini, prodotti ipocalorici o dimagranti. E' presente anche in più di 600 farmaci. Oggi si stima che 200 milioni di persone lp consumino regolarmente nel mondo.
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La dose giornaliera consigliata
Secondo gli esperti sugli additivi alimentari dell'Oms e della Fao (Agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) non ci sono motivi sufficienti per modificare la dose giornaliera accettabile stabilita dal 1981 a un massimo di 40 mg per chilogrammo di peso corporeo. Questo significa che una persona può consumare l'aspartame "in sicurezza" entro il limite di questa quantità giornaliera. Ad esempio, con una lattina di bibita dietetica contenente 200 o 300 mg di questo dolcificante, un adulto del peso di 70 kg dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare l'assunzione giornaliera accettabile, supponendo che non venga assunto aspartame aggiuntivo da altre fonti alimentari. "Il problema si pone per i forti consumatori" di prodotti contenenti aspartame, affermano dall'Oms, ma "i nostri risultati non indicano che il consumo occasionale rappresenti un rischio".
La controversia dell'aspartame
Dalla comparsa dell'aspartame sul mercato, raramente un prodotto ha suscitato tante polemiche. Nel 2010, i ricercatori di Bologna hanno dimostrato in particolare che il consumo di questo "falso zucchero" ha causato un aumento significativo dell'incidenza di tumori (in particolare fegato e polmone) nei roditori maschi. Un altro studio, questa volta condotto da scienziati danesi, ha mostrato nello stesso anno che il prodotto aumenterebbe il rischio di parto prematuro. Nel dicembre 2013, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha assicurato, dopo un'approfondita rivalutazione, che l'aspartame era sicuro per il consumo umano se la dose giornaliera raccomandata veniva rispettata. Due anni dopo, il suo equivalente francese, Anses, indicava che nessun dato disponibile dimostrava comprovati rischi di cancro, anche se alcuni studi sottolineavano "la necessità di approfondire le conoscenze" su questo argomento. Da allora, l'Oms ha considerato in particolare che i dolcificanti artificiali non consentono di perdere peso e potrebbero presentare rischi per la salute a lungo termine.