Colesterolo-tonno in scatola: attenzione alle dosi, ecco quelle giuste
Come sempre la dieta è l'arma più efficace nel contrastare il colesterolo cattivo se si sta attenti alle porzioni
Colesterolo tonno in scatola: questo alimento non è di per sé pericoloso per chi soffre di questo disturbo ma bisogna fare attenzione a quanto se ne consuma in settimana
Il colesterolo alto purtroppo è un disturbo molto diffuso tra la popolazione italiana. Il problema è che un eccesso di questi lipidi nel sangue, e in particolare della variante LDL, può favorire la formazione delle cosiddette placche aterosclerotiche che possono ridurre sensibilmente la capacità di trasporto del sistema cardiocircolatorio, favorendo l'insorgenza di malattie gravi come ictus e infarto (due gruppi sanguigni in particolare sembra siano più a rischio). Fortunatamente oggi esistono nuovi farmaci particolarmente efficaci nella lotta al colesterolo alto ma la prevenzione è sempre la migliore opzione.
Colesterolo alto, tonno in scatola: quanto assumerne a settimana senza rischi?
La dieta ed esercizio fisico quotidiano sono le migliori armi per combattere il colesterolo alto. La prima cosa da controllare sono i grassi insaturi si assumuno ma anche quando si parla di lipidi "buoni" bisogna ridurne le quantità al mimino indispensabile. Alimenti sott'olio, come ad esempio il tonno in scatola, sono molto diffusi in quanto sono gustosi, non troppo economici e non richiedono grande preparazione. Il tonno è un prodotto comunque consigliato per chi soffre di colesterolo alto se inscatolato al naturale.
Si tratta infatti di un alimento magro e ricco di Omega-3 che portano grandi benefici all'apparato cardiovascolare, oltre ad aumentare i livelli di colesterolo "buono" HDL e ridurre quello "cattivo". Gli unici aspetti negativi sono l'elevata quantità di iodio, potassio e fosforo. Il tonno in scatola quindi fa male a chi soffre di colesterolo alto? La risposta è no se non si superano le tre porzioni a settimana. In ogni caso è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico, nutrizionista o dietologo per individuare il regime alimentare più adatto alle vostre esigenze.