Farmaci, trucco della scadenza. Funzionano anche dopo anni (ma non lo dicono)

Uno studio Usa svela che il 95% dei prodotti presenta una data sbagliata. Il 22% di farmaci sono assumibili anche 5 anni e mezzo dopo la scadenza indicata

di Redazione Medicina
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Farmaci, uno studio americano svela la verità sulle scadenze. Uno spreco miliardario

Uno studio della Food and drug administration americana (Fda) svela che il 95% dei farmaci che utilizziamo riporta una data di scadenza profondamente sbagliata per difetto. Addirittura il 22% dei medicinali si potrebbe assumere fino a 5 anni dopo la data indicata. Si calcola - si legge su La Stampa - che nel 40% dei casi interrompiamo le terapie prima del dovuto. In più una pasticca su dieci finisce nel cestino perché le industrie che le producono continuano a vendere confezioni o troppo grandi o eccessivamente piccole rispetto ai giorni di terapia necessari. Uno spreco che in tutto ci costa intorno ai 2 miliardi l’anno. Che potrebbero ridursi all’osso se qualcuno andasse a spulciare lo studio condotto su oltre tremila lotti di farmaci dalla Fda, la versione a stelle e strisce della nostra Aifa, che svela come il 95% di quella marea di scatole e scatolette scadute che ingombrano i nostri armadietti dei medicinali funzionino ancora benissimo anche dopo oltre un anno.

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Anzi, nel 25% dei casi rimangono attivi anche oltre i quattro anni. Il presupposto da non sottovalutare naturalmente - prosegue La Stampa - è che questi prodotti siano conservati nel modo corretto e per sicurezza prima di decidere se continuare ad assumerli o meno è sempre consigliato chiedere al proprio medico. Ma fatte le debite eccezioni in ben oltre 9 casi su 10 compresse e capsule funzionano bene dopo un anno dalla loro data di scadenza, in diversi casi anche oltre, certifica sempre lo studio della Fda. Che solitamente non fa sconti all’industria del farmaco. L’88% dei lotti di farmaci accumulati nei magazzini - quelli in buone condizioni dopo 4 anni - sono poi risultati essere ancora in ottime condizioni in media 66 mesi dopo, ossia 5 anni e mezzo oltre la loro scadenza. Va ancora meglio per la popolarissima aspirina, visto che l’acido acetilsalicilico che la compone ha dimostrato di conservare tutte le sue proprietà anche dopo 10 anni.

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