Medici, nel 2026 5mln saranno senza. "Vengono in studio da noi la sera e..."

L'allarme: "I cittadini non sanno più a chi rivolgersi per avere prescrizioni o certificati". I numeri preoccupanti e le stime dell'Istat sul futuro in Italia

di Redazione Medicina
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Medici, già adesso molti italiani non sanno a chi chiedere le ricette. Ecco cosa succederà tra soli tre anni

La sanità pubblica é in gravissima difficoltà, oltre al dramma della mancanza di personale negli ospedali e pronto soccorso, c'é anche un'emergenza diffusa per quanto riguarda i medici di base. In 15 anni si sono persi 14 mila camici bianchi schierati nell’assistenza territoriale e c'è un previsione - si legge su La Stampa - piuttosto allarmante. Si calcola che nel 2026 cinque milioni di italiani saranno senza un dottore di base, questo é il rischio che si corre in base alla situazionale attuale. Ma già ora molti cittadini sono in difficoltà. Alberto Vaona, segretario provinciale veronese della Fimmg, spiega cosa sta succedendo. "Arrivano nei nostri studi verso sera, sono i pazienti orfani del medico di famiglia e non sanno da chi farsi prescrivere farmaci e certificati. Sento di colleghi che trascorrono le notti a fare ricette e la situazione fino al 2025 con i pensionamenti in arrivo andrà ad aggravarsi. Tanto che la Asl sta definendo un accordo affinché le guardie mediche siano aperte anche di giorno laddove ci sono almeno 500 cittadini rimasti senza medico di riferimento", racconta sempre Vaona.

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E i numeri raccolti da Istat e Agenas, l’Agenzia pubblica per i servizi sanitari regionali, gli danno ragione. Negli ultimi 15 anni - prosegue La Stampa - tra medici di base, pediatri e guardie mediche si sono persi per strada 13.788 camici bianchi schierati nel grande ammalato del nostro Ssn, il territorio. In pratica è venuto a mancare un medico su cinque. A invertire questa tendenza potrebbero essere le nuove leve, visto che grazie anche ai soldi del Pnrr il governo ha messo a disposizione dei neo laureati 900 borse di studio per specializzarsi in medicina generale, portando così il totale dei posti a 2.779 l’anno da qui al 2025. Peccato però che all’appello si siano presentati meno candidati delle borse a disposizione. Senza calcolare che parte degli iscritti abbandona anzitempo i corsi. Eppure, come spiega Silvestro Scotti, Segretario nazionale Fimmg, "oggi intraprendere la specializzazione in medicina generale può essere più conveniente rispetto a una specialità ospedaliera".