Osteoporosi, il killer silenzioso: ecco come difendersi a qualsiasi età
Il killer invisibile che lentamente e silenziosamente riduce la massa ossea
Osteoporosi, duecento milioni di persone soffrono nel mondo della patologia
“Duecento milioni di persone nel mondo colpite da osteoporosi”, una delle principali epidemie del XXI secolo, secondo l'International Osteoporosis Foundation. Un killer invisibile che lentamente e silenziosamente riduce la massa ossea rovinando la microarchitettura del tessuto osseo. Questo incrementa la debolezza, la fragilità con rischi esponenziali di fratture.
Gli ultimi dati dell’American Society for Endocrinology, confermano che una donna su due soffrirà di osteoporosi dopo la menopausa e, molto probabilmente, la maggior parte subirà una frattura con dolore, peggioramento della qualità della vita e rischi di mortalità. La densità dell’osso cresce nell’infanzia e nella giovinezza fino ai 30 anni circa e si rafforza con l’allenamento. Ma come difendersi da questa silenziosa ma invalidante patologia. Un’arma sopra tutte: l'esercizio fisico, in grado di sviluppare effetti positivi sulla massa ossea e sul rischio di fratture nell'anziano attraverso la prevenzione delle cadute.
Osteoporosi, i test da fare prima dell'eserizio
Prima però di esercitarsi, soprattutto per le persone poco avvezze allo sport, è utile fare qualche test per sapere lo stato di salute delle ossa. In questo caso il test della densità minerale ossea (BMD). Inoltre l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DEXA o densitometria), è comunemente utilizzata per la diagnosi. L’esame misura quanto minerale è presente in aree a rischio come il collo del femore o la colonna lombare. I risultati di una densitometria vengono confrontati con le ossa di un giovane adulto in buona salute, con riferimento 0 nella scala di valori o T score. Ma quali sono in questa scala di valori i valori con più o meno rischio?
Secondo il National Clearinghouse for Osteoporosis and Bone Diseases degli Stati Uniti, un punteggio T compreso tra +1 e -1 è considerato normale. Uno score T tra -1 e -2,5 indica una bassa densità ossea, ma non c’è ancora osteoporosi. Un T di -2,5 o più indicherebbe la presenza della patologia. I consigli di Sport Medicine sull’esercizio fisico in soccorso alla formazione e mantenimento della densità ossea sono piuttosto precisi e richiedono un impatto o un carico meccanico elevato. In questa direzione allenare la forza potrebbe essere il più indicato allenamento della forza seguito da corsa, passeggiata veloce, salto o esercizi aerobici. Con attenzione però soprattutto per le persone ad alto rischio di fratture.
Osteoporosi, i consigli degli esperti
Quello che i sanitari nelle prescrizioni devono tenere presente è la valutazione dello stato in cui si trova la persona e le sue possibili comorbilità (fragilità neuromuscolare, artrosi, malattie cardiopolmonari), per prescrivere un allenamento “tailor made”. Anche la rivista medica Osteoporosis International ha pubblicato un’analisi sugli effetti dell'allenamento di resistenza sulla densità minerale ossea nelle donne in postmenopausa. Questi i tre consigli principali: Meglio usare”pesi liberi" (manubri o bilancieri). Non superare le due sessioni settimanali. Intensità dell’esercizio da sfida per il corpo, in parole povere un po’ di fatica bisogna farla. Un documento più approfondito sugli esercizi da fare a seconda di persone con basso, medio o alto rischio è su Exercise and Sports Science Australia (ESSA). Le persone a basso rischio (T tra +1 e –1) dovrebbero fare esercizi osteogenici con carichi elevati e un allenamento progressivo.
Per quelle a medio rischio (T tra -1 e -2,5) consigliati esercizi a impatto moderato, attività sportive più soft. Allenare la forza con esercizi per migliorare equilibrio e postura. Per quelli ad alto rischio (T di –2,5 o più) l’allenamento dovrebbe essere teso a migliorare la correzione posturale (cifosi) e ridurre i rischi di caduta. Le sedute dovrebbero avere carichi moderati. I carichi dovrebbero essere moderati. Devono essere evitati i gesti che possono aumentare il rischio di caduta. In sintesi si puo’ difendersi dall’osteoporosi con quattro semplici regole: conoscere il proprio stato di salute con un test, consultare un professionista dell'esercizio fisico, individuare l’esercizio fisico che serve al proprio corpo, usare la tecnica per fare esercizi corretti buoni a qualsiasi età. E così si potrebbe allontanare il più a lungo possibile la fragilità delle ossa e soprattutto le gravi conseguenze.