Economia

"Mps, il boom dell'utile? Niente di eccezionale. Ancora troppi nodi da sciogliere. Banca solida, ma..."

di Lorenzo Goj

L'istituto "sforna" i conti del primo trimestre. Intervista ad Antonio Tognoli, esperto e Responsabile Macro Analisi e Comunicazione di Corporate Family Office

Mps, l'esperto: "Ancora troppi nodi da sciogliere. La banca è solida, ma..."

Mps archivia in positivo il primo trimestre del 2023. Con 236 milioni di euro, in crescita del 51,3% rispetto al trimestre precedente, la banca di Siena può dire di essere “tornata”, come ha sostenuto lo stesso Amministratore delegato Luigi Lovaglio. Ma per capirne di più su conti e futuri scenari legati all’istituto, Affaritaliani.it ha interpellato Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione di Corporate Family Office (società che offre servizi di investimento).

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“Si tratta di risultati moderatamente positivi, nulla di eccezionale”, commenta l’analista. “Seppur ampiamente al di sopra delle previsioni, non credo che il turnaround di recupero della reddittività (ovvero il risanamento della società, ndr) sia terminato. Occorre infatti mettere mano alle attività per realizzare il piano industriale recentemente approvato”, spiega Tognoli.

“Per Mps”, continua, “la sfida è far emergere i vantaggi competitivi rispetto alle altre banche in modo da tenere e ampliare la propria clientela”. Al momento, infatti, c'è un calo di investitori, che preferiscono migrare verso istituti che garantiscono maggiore solidità. Analogo discorso si può fare anche per i gestori "private", che hanno iniziato a dare segnali di malcontento, così come gli operatori delle filiali.

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E sugli scenari futuri, l’esperto ha le idee chiare. “Credo che i primi due trimestri saranno positivi per (quasi) tutti i player bancari. Poi, dal 3° o 4° trimestre ci sarà un aumento fisiologico degli Npl (crediti deteriorati, ndr) dovuto alla recessione. Fenomeno di cui non possiamo prevedere granché: non sappiamo quanto forte potrà colpire, se soft o hard o, addirittura, se si presenterà davvero”, sentenzia Tognoli.

Bisogna inoltre notare che la quota di Npl attuale è stabile a 3,3 miliardi di euro, con gli accantonamenti oltre il 50%. Se dovesse alzarsi il livello, la banca potrebbe essere costretta a fare ulteriori scorte.