Sanità malata, morto bimbo di 35 giorni. Nove Regioni senza il test neo-natale

Ettore aveva la Sma ma lo screening che va fatto entro 72 ore non é previsto in Veneto. Sarebbe bastato un prelievo di sangue per salvarlo

di Redazione Medicina
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(Fonte: IPA)
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Sanità malata, ecco quali sono le nove regioni italiane che non fanno lo screening ai neonati

Il segnale tangibile delle difficoltà della sanità pubblica in Italia é la questione dei test-neo natali. I bambini, entro 72 ore dalla nascita, dovrebbero essere sottoposti ad uno screening per prevenire malattie gravissime che possono portare alla morte in brevissimo tempo, ma in nove regioni questo non succede perché la legge non é stata aggiornata e i decreti sono fermi da 7 anni. Ettore - si legge su Il Fatto Quotidiano - è morto all'ospedale di Vicenza a 35 giorni di vita, nel silenzio, mentre il governo si mobilitava (rumorosamente) per dare la cittadinanza italiana a Indi Gregory, la bimba inglese di otto mesi affetta da una malattia considerata incurabile dai medici che l’assiste vano dalla nascita. Stroncato da crisi respiratorie, il piccolo aveva una rara malattia a base genetica: la Sma, atrofia muscolare spinale. Se fosse nato in Puglia, nel Lazio, in Abruzzo, in Lombardia, in Liguria, in Piemonte o in Toscana avrebbe potuto salvarsi.

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Invece - prosegue Il Fatto - è nato in Veneto, dove non è iniziato lo screening neonatale per diagnosticare questa patologia, per la quale è necessario intervenire subito con le tre terapie attualmente disponibili. Solo che il Veneto non è una eccezione, anzi. Sono ben nove le altre Regioni che non prevedono lo screening. Basilicata, Marche, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Calabria, Sicilia, Umbria e Molise. Alcune hanno avviato l’iter (oltre allo stesso Veneto, le Marche, la Sardegna e la Basilicata) che in alcuni casi è però fermo da due anni, in altri è in attesa della firma, che non arriva mai, di un direttore generale. Il risultato è che i bambini italiani non sono tutti uguali. Ci sono le Regioni virtuose che indipendentemente dai tempi del ministero della Salute hanno ampliato il panel, dotandosi di una propria normativa regionale, e quelle che restano in attesa, privando i neonati di uno screening che deve essere effettuato entro massimo 72 ore dalla nascita, attraverso un prelievo di sangue dal tallone.