Schillaci: "Difenderemo medici, ospedali come stadi con filtri all'ingresso e telecamere"
"Si deve Intervenire subito con l'arresto in flagranza di reato in 48 ore", afferma il ministro della Salute
Il ministro della Salute Schillaci sulle violenze negli ospedali: "Bisogna intervenire subito. Filtri agli ingressi e telecamere sono altri strumenti utili"
Dal vertice a Palazzo Chigi sull'"adozione urgente di misure per il contrasto ad azioni violente contro strutture e personale sanitario", Orazio Schillaci è uscito con la certezza che si agirà in "tempi brevi". La volontà del governo è di "intervenire subito. Stiamo valutando quale sia la strada più veloce per introdurre l'arresto in flagranza differita anche per gli autori di violenze sugli operatori", afferma il ministro della Salute dopo aver concordato un piano di misure con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i colleghi dell'Esecutivo Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento, da lui l'ipotesi di un emendamento al decreto Omnibus), Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno).
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Ieri a Cagliari un medico di base, schiaffeggiato da un paziente stanco per l'attesa, ha riportato lesioni al timpano. L'altra sera a Bolzano un 57enne ha accoltellato alla schiena un camice bianco. Ministro, ci vuole una volontà politica trasversale? "Il tema sta a cuore a tutti. Non credo avremo difficoltà a trovare un accordo parlamentare. La situazione è insostenibile e vogliamo fermare l'escalation di aggressioni", risponde Schillaci in una intervista al 'Corriere della Sera'. La flagranza differita consiste nell'arresto dell'autore del reato a 48 ore dall'episodio se in possesso di testimonianze video e foto. Ospedali come stadi? "Purtroppo siamo arrivati a questo punto. Filtri agli ingressi e telecamere sono altri strumenti utili - ricorda - E un cambiamento culturale che non riguarda soltanto la sanità. Basta vedere cosa succede nelle scuole, dove vengono malmenati i docenti. A andarci di mezzo qui sono professionisti che cercano di tutelare la salute dei cittadini".
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II deteriorato rapporto medico-paziente è una delle cause? "I pazienti pensano erroneamente, fuorviati da quanto leggono su Internet, che esistano cure per tutte le patologie e che in ospedale non si possa morire. Purtroppo non è così - avverte il ministro - I cittadini hanno aspettative superiori alla realtà ma anche i medici devono contribuire nel cercare di recuperare il dialogo". Però medici e infermieri sono pochi e non c'è molto tempo da dedicare al dialogo. "E' vero. Nella prossima legge di bilancio ci sarà un piano triennale per l'assunzione di operatori sanitari. Non mi illudo - chiarisce - che basti la minaccia dell'arresto in flagranza differita per eliminare il fenomeno. Stiamo lavorando sulla formazione del personale e su campagne di sensibilizzazione per i cittadini".
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Più posti di polizia nei Pronto soccorso? "In un anno i presìdi sono saliti da 126 a 198 e Piantedosi si è impegnato ad aumentarli. Gli agenti da 299 sono saliti a 432. Un forte deterrente, certo. Però se succede come a Pescara e Foggia, dove in 40 hanno assaltato il pronto soccorso, anche queste misure possono rivelarsi insufficienti", risponde Schillaci. I medici hanno paura e chiedono con urgenza la ridefinizione normativa della colpa medica. A che punto è il lavoro del ministero della Giustizia? "Nordio mi ha assicurato che si sta concludendo e sarà pronto entro il 31 dicembre 2024, quando scade la proroga dello scudo penale. II comportamento dei medici oggi è condizionato dal rischio di essere denunciati".
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L'accusano di non conoscere abbastanza la realtà degli ospedali e di fare poche visite sul territorio. "Ho lavorato in ospedale per 40 anni, so di cosa parlo. Non vado in giro a tagliare nastri e a fare propaganda inutile", chiosa. Perché la violenza dilaga solo nelle strutture pubbliche e non in quelle private? "Lei dice? Non sarei così sicuro. Quando il paziente paga è ancora meno disposto ad accettare fatti di presunta malasanità", conclude.