Zucchero, tutti i sostitutivi per non ingrassare: dalla stevia alla saccarina
Buono quanto dannoso per l'organismo a lungo andare, lo zucchero può essere sostituito con molte sostanze, anche completamente prive di calorie
Zucchero, come rimpiazzarlo? Tutte le alternative per non ingrassare, dalla stevia alla saccarina
Lo zucchero, per quanto sia buono, fa molto male. Ma rinunciarci, si sa, è molto difficile. Da ormai qualche anno, sono molte le campagne di informazione atte a sensibilizzare la riduzione del consumo di zucchero, vista la stretta correlazione ad un maggior rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari, di diabete di tipo 2, di tumori e di obesità.
Ma tranquilli, ci sarà pur qualcosa con cui sostituirlo. Ad esempio, con alcune sostanze specifiche, come gli edulcoranti o dolcificanti, naturali o artificiali. Questi hanno un potere dolcificante molto superiore al saccarosio, e quindi ne viene usata una minima quantità per ottenere lo stesso effetto; il vantaggio? Apportano quasi zero calorie… ma attenzione comunque a non esagerare! Veniamo a noi, ecco la lista degli alimenti con cui sostituire lo zucchero e con pochissime calorie.
Stevia
I glicosidi steviolici sono dolcificanti naturali estratti dalle foglie della Stevia, pianta proveniente dal Sudamerica. Sono un’ottima soluzione, specialmente per chi soffre di diabete, perché sono circa 300 trecento volte più dolci dello zucchero, ma con contenuto calorico quasi pari a zero. Studi preliminari suggeriscono che la sostituzione del comune zucchero da cucina con lo steviolo potrebbe essere una strategia per controllare i livelli di glicemia.
La stevia si può usare sia come dolcificante nelle bevande, sia in prodotti da forno, anche se ad alte concentrazioni presenta un retrogusto amaro. Un’accortezza: la stevia ha un effetto lassativo da non sottovalutare, perciò sarebbe meglio non esagerare con le dosi.
Saccarina
La saccarina, totalmente priva di calorie, dolcifica 500 volte più dello zucchero. Ha un retrogusto leggermente amaro, ed è un alleato nella gestione del sovrappeso, dato che aiuta a ridurre il ricorso allo zucchero e abbattere le calorie introdotte. Una volta assunta viene assorbita velocemente ma non metabolizzata dall’organismo, quindi non viene utilizzata per produrre energia e viene eliminata attraverso le urine.
Questo dolcificante artificiale è stato oggetto di lunghi dibattiti tanto che negli anni ’70 fu addirittura bandito. Oggi la saccarina è riconsiderata tra i dolcificanti, dopo opportuni controlli che dimostrano non ci sia nessuna correlazione tra il dolcificante (ai livelli di consumo usuale) e il cancro alla vescica.
Aspartame
L’aspartame è un dolcificante 200 volte più forte dello zucchero e a differenza degli altri non presenta il retrogusto amaro. Può aiutare a ridurre la quantità di calorie e di zucchero giornaliero, ed è generalmente ben tollerato, tranne nei soggetti affetti da una malattia genetica rara, la fenilchetonuria.
Anche questo molto discusso per la sua presunta tossicità, ad oggi è considerato un dolcificante artificiale sicuro che può esser facilmente utilizzato nelle bevande o nel caffè; è stata stabilita però una dose giornaliera accettabile e pari a 40 mg/kg di peso corporeo.
Acesulfame K
L’Acesulfame K, con zero calorie, ha un potere dolcificante 200 volte superiore allo zucchero e si trova in molti prodotti che riportano la dicitura “senza zucchero”. È largamente utilizzato nei cibi per diabetici, nelle bevande, nei prodotti da forno e nei preparati per l’igiene orale. Anche questo dolcificante artificiale aiuta a limitare l’apporto calorico giornaliero e tenere sotto controllo il peso.
Politioli
I polioli, xilitolo e sorbitolo, molto utilizzati nell’industria dolciaria, per la produzione di caramelle, gomme da masticare o dentifrici. Come per la stevia, però, è bene fare attenzione e non esagerare, perché possono dare disturbi gastroenterici (diarrea e meteorismo) e avere effetto lassativo.
Eritritolo
L’eritritolo è uno tra i polialcoli assolutamente più simile allo zucchero: ha difatti il suo stesso aspetto e il suo stesso sapore, ma è caratterizzato da un apporto calorico quasi nullo. Privo del retrogusto amaro, permette un largo utilizzo nelle preparazioni di dolci e pietanze.
Si adatta a chi è intenzionato ad abbassare il consumo di zuccheri, a chi sta seguendo un particolare regime dietetico (ipocalorico o a basso contenuto di carboidrati) e per i soggetti che soffrono di diabete. Presenta inoltre il vantaggio di essere prontamente assorbito a livello intestinale ed escreto per via renale, riducendo quindi il rischio di diarrea e dolori addominali.
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