Ambrogini, Lega: Mozione di censura a Sala. Il sindaco: Nulla di cui scusarmi
Prosegue lo scontro dopo le tensioni a Palazzo Marino sugli Ambrogini. Il sindaco: "Nulla di cui scusarmi. Grandi? I miei li difendo alla morte"
Ambrogini, Piscina (Lega): "Mozione di censura nei confronti di Sala"
Dopo il duro scontro nella seduta del consiglio comunale di giovedì sera, nuove reazioni da parte delle opposizioni nei confronti del sindaco di Milano Beppe Sala. Così il capogruppo della Lega Samuele Piscina: “Le parole pronunciate ieri sera dal sindaco Sala sono di una gravità inaudita, sia nei confronti dell’Aula che dei cittadini presenti. Per questo motivo presenterò nei suoi confronti una mozione di censura e, in segno di protesta, non presenzierò alla cerimonia degli ambrogini”.
“L’atteggiamento del primo cittadino - prosegue Piscina - ci ha lasciati davvero esterrefatti e non è la prima volta che manifesta la sua scarsa considerazione e maleducazione nei confronti dei Consiglieri Comunali. Ricordiamo a Sala, come riporto testualmente dall’ enciclopedia Treccani, che il termine ‘clientelismo’ significa ‘sistema di scambi illeciti di favori e protezioni nella vita politica o amministrativa’. Insomma, abbiamo sentito parole pesanti e perseguibili per le quali chiediamo ancora una volta al sindaco di fare chiarezza. Se pensa che qualcuno abbia commesso illeciti, chiarisca chi, lo denunci alla Polizia e il singolo penserà nel caso se agire nei suoi confronti in altre sedi. In caso contrario, chieda immediatamente scusa al Consiglio intero dopo averci tacciato di atti delinquenziali”.
Ancora, aggiunge Piscina “Ritengo che le parole pronunciate da Sala siano irrispettose per l’Istituzione del Consiglio Comunale, per i consiglieri e per i cittadini presenti, nonché per nulla consone al ruolo di Primo cittadino che ricopre. Il sindaco di Milano dovrebbe essere una figura equilibrata, capace all’ascolto e aperto al dialogo, non spocchiosa, arrogante, megalomane e senza freno alcuno. Il comportamento del Primo cittadino è stato di una gravità senza precedenti e per questo motivo non può passare sottobanco lo squallido teatrino di ieri sera. Invito l’Aula intera a prendere unita posizione in difesa dei cittadini e dell’Istituzione consiliare censurando Sala, il Sindaco a scusarsi ufficialmente e tutti i consiglieri a uscire dal teatro, in segno di protesta, al momento del discorso del Primo cittadino durante la cerimonia degli ambrogini".
Sala: "Nulla di cui scusarmi"
Sala ha risposto: "Ma facciano un po' quello che vogliono, non e' che io posso condizionare il comportamento degli altri, se non vogliono venire non vengano"."Io non credo di avere nulla di cui scusarmi" con i consiglieri comunali. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala taglia corto dopo le polemiche sorte sulle nomine degli Ambrogini d'oro e lo scontro scoppiato ieri nel parlamentino milanese quando il primo cittadino ha accusato i partiti di metodo clientelare nell'assegnazione delle benemerenze civiche del 7 dicembre. "Se uso la parola clientelismo io dico che spesso i partiti propongono nomi che o sono vicini a loro o fanno campagna in qualche modo per le loro ragioni, non per la citta' - dice a margine di una conferenza stampa - Gli Ambrogini sono onorificenze che vanno nel ricordo e nell'insegnamento di Sant'Ambrogio e che devono essere nella traccia di una citta' e non di una parte politica. Chiunque in buona fede esamina le proposte capisce che ognuno propone i suoi, invece bisogna proporre coloro che sono vicini alle ragioni della citta'". A chi gli chiede se il rapporto con consiglio si e' incrinato, risponde: "Se per mantenerlo non incrinato devo stare zitto, che si incrini. Come la si fa la si sbaglia oggi, se stai zitto non va bene, se parli non va bene. Io esercito il mio ruolo ed esprimo le mie opinioni".
"Al di la' dei nomi stavo guardando il regolamento anche per capire se il mio sfogo fosse sostanziato o meno - dice regolamento alla mano a margine di una conferenza stampa - Il regolamento dice che vanno premiati coloro che con atti di coraggio o abnegazione civica abbiano giovato a Milano sia rendendone piu' alto il prestigio sia servendone con disinteressata dedizione le sue istituzioni. Io vorrei tornare a questo perche' i regolamenti non si fanno tanto cosi' per fare. Albertini consegna al consiglio comunale la regia sugli Ambrogini e io non contesto questo ma devono gestire nel rispetto delle regole. Il mio richiamo non e' tanto e solo ai nomi scelti ma anche a come vengono presentate le liste. Bisogna che i consiglieri da ambo le parti, io ieri non me la sono presa solo con il centrodestra, rispettino questo regolamento".
Sala: "Pucci? Se vogliono dargli l'Ambrogino..."
A chi gli chiede se il comico proposto dalla Lega Andrea Pucci meriti o no, taglia corto: "Se questi sono i criteri la riposta e' facile". Tuttavia, il primo cittadino dice che non esercitera' il diritto ostativo che gli e' attribuito per ruolo: "Lo posso fare ma la mia azione e' anche di responsabilizzazione del consiglio. Se lo vogliono fare si' prendano la responsabilita', io tanti anni sono stato zitto e adesso sentito che dovevo intervenire. Non penso di esercitare il diritto ostativo, pero' il Consiglio rifletta". Poi risponde anche a chi gli domanda se serva una riforma degli Ambrogini: "Non sto facendo queste dichiarazioni per avocare a me gli Ambrogini ma per richiamare il consiglio al rispetto del regolamento. Poi io ho detto piu' volte che andrebbero premiate personalita' per virtu' civiche, che non hanno altri riconoscimenti, gloria o soldi ma che fanno qualcosa per la citta'. Io lo farei cosi' se dovessi esercitare questa cosa".
Sala: "Grandi? I miei li difendo alla morte"
Sala è tornato inoltre a difendere la sua assessora al Verde, Elena Grandi, dopo la bagarre scoppiata ieri in consiglio comunale in seguito alla mozione di sfiducia proposta dalle opposizioni. "Io i miei li difendo fino alla morte perche' cosi' va fatto, a mio giudizio", ha detto a margine di una conferenza stampa. "Chi lavora con me sa che una volta che viene scelto, a meno che palesemente si comporti in modo non etico" sara' difeso, e "la Grandi e' stata qua tutta agosto, si da' da fare e lavora tanto". "Io i miei li difendo fino alla morte, non sono come qualcun altro che appena puo' scarica i suoi, io non lo faccio" ha attaccato, e "ritengo di confermare che a mio giudizio quella mozione e' vergognosa, poi se gli altri non la pensano cosi' ci mancherebbe altro. Mi prendo il diritto di dire la mia e gli altri hanno il diritto di dire la loro". Il primo cittadino si rivolge infine al capogruppo del Pd Filippo Barberis, col quale ieri ha avuto uno scontro in aula sulla gestione clientelare degli Ambrogini d'Oro: "Se lui ritiene che io abbia torto non ho nulla da dire".
Sala: "Si incrinano i rapporti con il consiglio? Se devo stare zitto, che si incrini..."
"Se per mantenerlo non incrinato devo stare zitto, che si incrini. Come la si fa la si sbaglia oggi, se stai zitto non va bene, se parli non va bene. Io esercito il mio ruolo ed esprimo le mie opinioni": così il sindaco Giuseppe Sala a margine della posa della prima pietra per la riqualificazione di piazza Axum a chi gli chiedeva se non abbia timore che dopo le polemiche di ieri in Aula, il rapporto con il Consiglio comunale si sia 'incrinato'.
Verri (Lega): “Da Sala attacchi sconclusionati a Pucci e accuse gravi al Consiglio”
"Poco fa Sala a margine di un evento è tornato a parlare degli Ambrogini richiamando, ipocritamente, il regolamento" così Alessandro Verri capogruppo della lega. "È la sua maggioranza ad utilizzare il prestigioso premio per piccoli conti politici interni. La decisione di conferire l'ambrogino a Ilaria Lamera - che non ha alcun merito da vantare per Milano - ha un sapore propagandistico, viste le posizioni partigiane della studentessa e gli insulti che ha rivolto al Centrodestra.” “Se non è clientelismo questo!” esclama Verri. “Le parole del sindaco sono gravi e lasciano intendere tutto il suo nervosismo. Ha una maggioranza spaccata, l’opinione pubblica contro e una struttura che non gli risponde più. Il Sindaco non può in nessun caso esprimersi in modo offensivo verso il Consiglio Comunale. Chieda scusa e torni alla quotidianità che gli è sfuggita di mano”