Beduschi (Lombardia): "Alcolici e carne sintetica: Ue da madre a matrigna"

L'assessore regionale all'Agricoltura su casi come Nutriscore, etichettatura degli alcolici, carne sintetica: "L'Europa si sta svendendo". L'intervista

di Nicolò Rubeis
Alessandro Beduschi
Milano

Beduschi (Lombardia): "Alcolici e carne sintetica: Ue da madre a matrigna"

Nutriscore, carne sintetica, etichettatura degli alcolici. Troppe volte le scelte dell'Unione europea finiscono per danneggiare l'Italia e in particolare la Lombardia. Come già successo sull'automotive, anche l'agricoltura della Regione risulta penalizzata da alcune decisioni di Bruxelles. "L'Unione europea nasce come madre, ma spesso si rivela una matrigna" commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano il nuovo assessore all'Agricoltura della Lombardia Alessandro Beduschi.

Beduschi, l'unico modo per invertire la rotta sono le elezioni europee del 2024?
Saranno fondamentali per il risultato e per la difesa che l'Ue stessa dovrebbe aver per sé stessa. Il Nutriscore o le etichette sugli alcolici fanno parte di deliri che non hanno nessuna base scientifica. Finiscono per promuovere un'assoluta concorrenza sleale che non può essere avallata da un'istituzione che dovrebbe essere tale. L'Europa sta incredibilmente archiviando la sua storia, dandosi in pasto, come preda privilegiata, ad alcune oligarchie che non sono di certo europee.

Un voto che può anche consacrare definitivamente Giorgia Meloni, che in Europa è presidente dei Conservatori.
Sarà un voto strategico e penso che la nostra gente stia capendo che queste derive esterofile che guardano oltreoceano non possono privarci della nostra identità. Qualcuno vuole spegnere la nostra eccellenza sottendendo alle decisioni dei potentati. La nostra agricoltura spesso si deve difendere solo per il fatto di essere la più brava ed efficiente.

È soltanto una questione di peso politico?
Tutto ciò succede anche per la nostra incapacità di competere nei tavoli dove si decide. I nostri avversari sono forti e hanno un lobbismo che, ahimè, l'Italia non conosce. Il ministro Francesco Lollobrigida ha aumentato il contingente italiano a Bruxelles proprio per vigilare sulle scelte di Paesi che hanno interessi diversi. Non potendo competere con noi, optano per altri pericolosi metodi.

L'agricoltura soffre anche per la siccità. Come è la situazione in Lombardia?
La stagione parte in maniera ancora peggiore rispetto all'anno scorso per la mancanza di precipitazioni, soprattutto nevose, sull'arco alpino. Come i buoni padri di famiglia, con l'assessore Massimo Sertori stiamo portando avanti una cabina di regia sugli invasi. Abbiamo chiesto agli agricoltori di ritardare di 15 giorni la stagione irrigua e stiamo centellinando l'acqua per farla durare più a lungo possibile. Finora i risultati sono buoni, forse ci potrebbe essere qualche criticità fra luglio e agosto. Ma la siccità sta diventando un problema strutturale che merita soluzioni strutturali.

In che modo?
Si deve agire sugli invasi che necessitano di acqua e forse ci si poteva muovere meglio anche sul Pnrr affrontando il tema della bacinizzazione dei grandi fiumi come hanno fatto altri Paesi. Occorre efficientare il sistema irriguo che risente di un modello dove l'acqua era quasi in eccesso. A volte per paura di fare si continua a sbagliare. Ma intanto il governo una novità importante l'ha introdotta, individuando un commissario che possa essere d'aiuto soprattutto per velocizzare gli investimenti e bypassare il male italico della burocrazia.

Il suo predecessore all'Agricoltura, Fabio Rolfi, oggi è il candidato sindaco del centrodestra a Brescia.
Da lui ho ereditato un assessorato ben strutturato e mi sono messo anche al suo servizio: è stato un bravo amministratore che merita di guidare una città importante come Brescia, che quest'anno insieme a Bergamo è anche un faro culturale. Rolfi è stato moto presente e ha girato e rigirato per la Lombardia, portando reti e qualità. Con il mondo agricolo c'è sempre la volontà di confrontarsi e anche io ho voluto strutturare in questo mio primo mese degli incontri periodici con i presidenti dei sindacati e delle associazioni.

Lei è anche un farmacista, come il vicepresidente della Regione Marco Alparone. Completa il trio in Fratelli d'Italia anche il consigliere Luigi Zocchi.
I farmacisti dal Covid in poi sono diventati davvero un punto di riferimento delle comunità: siamo consulenti e confessori dei cittadini. E noi siamo tre farmacisti operativi e in prima linea. La politica è anche espressione della fiducia dei cittadini e per questo il nostro risultato dà ancora più forza alla categoria.

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