Corbetta: "Alla fine sosteniamo Cappato. Ma c'era l'idea Acampora"

"Una delle strade era non presentare un nostro candidato per non frammentare il quadro politico e lasciare la libertà di votare Cappato"

di Nicolò Rubeis
Gianmarco Corbetta
Milano

Corbetta: "Alla fine sosteniamo Cappato. Ma c'era l'idea Acampora"

"Avevamo varie ipotesi ma alla fine il candidato che appoggiamo sarà Marco Cappato. Spero che i mal di pancia che ci sono stati nel Pd a livello territoriale non si ripercuotano sulla sua corsa". Gianmarco Corbetta, ex senatore e volto storico dei 5Stelle brianzoli, oggi è il coordinatore del M5s nella provincia di Monza. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano racconta le trattative in vista delle elezioni suppletive per il collegio in Senato vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Il Pd, nonostante i malumori della base che spingeva per una candidatura del territorio, alla fine appoggerà Cappato. E lo stesso farà il M5s, come ha confermato ieri il leader Giuseppe Conte. Anche tra i pentastellati c'erano discussioni in corso, tra chi guardava con favore verso Cappato e chi avrebbe preferito presentare un proprio nome. "Con il Pd avevamo anche parlato della possibilità di sostenere un civico super partes. Non è un segreto che noi avevamo proposto Nico Acampora, fondatore di PizzAut".

Corbetta, gli attivisti della vecchia guarda forse avrebbero preferito una corsa in solitaria.

Il tutto si è sviluppato nelle ultime 24 ore. Insieme ad altre persone abbiamo sentito Conte e definito la linea. Una delle strade era non presentare un nostro candidato per non frammentare il quadro politico e lasciare la libertà di votare Cappato ai nostri simpatizzanti. Poi ho visto che Conte ha fatto un passo ulteriore e più esplicito nei confronti della candidatura di Cappato quindi è lui la figura che appoggeremo.

Vi spenderete per Cappato o sarà un appoggio di facciata?

Non so dire se sarà un appoggio formale o più sostanziale ma tra noi non vedo problemi particolari su Cappato. Una lista nostra era frenata dal fatto che siamo in una fase di riorganizzazione. Ieri abbiamo tenuto la prima riunione territoriale su Monza. L'idea di andare per conto nostro trovava l'interesse di molte persone ma sostenere una campagna elettorale in solitaria, proprio ora che ci sono, oltre agli attivisti storici, anche diverse persone nuove, poteva diventare una cosa delicata. Nemmeno il tempo di conoscerci che il giorno dopo avremmo già dovuto fare i banchetti. L'idea c'è stata ma tutti hanno compreso che c'erano delle difficoltà oggettive.

La candidatura di Acampora perché non si è concretizzata?

Con il Pd stavamo ragionando anche su una candidatura super partes in grado di rappresentare tutti. E loro avevano valutato positivamente il nome di Acampora. Lui ha detto che ci avrebbe pensato ma 24 ore ci ha spiegato che questo impegno non sarebbe stato compatibile con il suo lavoro.

A livello locale il Pd auspicava una candidatura del territorio. Anche i sindaci brianzoli lo hanno fatto notare pubblicamente alla segretaria Elly Schlein.

Non voglio guardare troppo in casa altrui ma tra loro c'è stata una diatriba. E sono preoccupato perché questo potrebbe ripercuotersi sulla spinta alle urne, che il Pd in genere riesce stimolare avendo un elettorato 'fidelizzato'. Se c’è qualche mugugno questa spinta potrebbe essere meno forte e i mal di pancia potrebbero penalizzare.

In campo per il centrodestra c'è l'amministratore delegato del Monza Calcio Adriano Galliani. Cappato può farcela?

Sicuramente un candidato unico, e il fatto che non ci sia frammentazione, ci dà più speranza. Cappato è una figura che salta all'occhio e che si caratterizza molto per dei temi specifici. Sono tante le persone che hanno a cuore il tema del fine vita o altre sue battaglie e saranno molto motivate. In un contesto in cui ci sarà comunque un'affluenza bassa, dove vincerà chi riuscirà a mobilitare di più gli elettori sui temi o sull'appartenenza, avere una persona che porta la gente a votare potrebbe essere una chiave di successo.

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