Inchiesta Covid, l’avvocato di Fontana: “I giudici entrano nella vita civile"

Il legale: “Il ruolo della magistratura non è quello di farci riflettere sui fenomeni”

a cura della redazione
Attilio Fontana
Milano

Inchiesta Covid, l’avvocato di Fontana: “I giudici entrano nella vita civile"

A seguito di alcune dichiarazioni del procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, che coordina l'inchiesta appena chiusa sul Covid, "il primo commento che viene alla mente" è che "ancora una volta esse manifestano la vocazione dei magistrati alla supplenza nei diversi campi del vivere civile". Lo spiega in un testo di "riflessioni", come le chiama, l'avvocato Jacopo Pensa, legale del presidente della Lombardia Attilio Fontana, tra i 19 indagati.

Il legale: “Il ruolo della magistratura non è quello di farci riflettere sui fenomeni”

 Il legale chiarisce che Chiappani, in un collegamento con una trasmissione, oggi ha affermato che dal procedimento si potrà ricavare una "esperienza non solo di carattere giudiziario, ma anche scientifico e amministrativo". E Pensa la vede così: "Non solo, dunque, la più volte contestata e denunciata supplenza politica, alla quale siamo da tempo quasi assuefatti; ora si aggiunge, secondo il Procuratore di Bergamo, la supplenza 'filosofica', con quell'invito alla riflessione, e quella 'scientifica' legata, immaginiamo, alla relazione finale del Professore e Senatore Crisanti". Fin "dai banchi dell'università", prosegue l'avvocato, "ci hanno insegnato che il ruolo della magistratura è quello di accertare la commissione dei reati e di giudicare le condotte degli uomini". Non è quello di "farci riflettere sui fenomeni e sugli eventi che accadono nel mondo, né è quello di collaborare con la scienza offrendole un contributo qualificato". Quelle dichiarazioni, spiega ancora Pensa, svelano "ancora una volta quella tendenza all'ingerenza in mondi altrui che continua ad essere un punto debole della magistratura".

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