Inchiesta Covid, Speranza: "Piano pandemico inefficace. L'errore di Crisanti"
L'ex premier Giuseppe Conte e l'ex ministro della Salute Speranza sentiti a Brescia sulla pandemia in Lombardia. Il leader M5S: "Chiarito tutto"
Inchiesta Covid, Conte e Speranza interrogati a Brescia
L'ex premier Giuseppe Conte e l'ex ministro della Salute Roberto Speranza interrogati oggi al Tribunale dei ministri di Brescia in merito alla pandemia Covid in Lombardia del 2020 ed in particolare sulla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana.
Piano pandemico, Speranza: "Non lo applicammo perchè ritenuto inefficace"
L'ex ministro della Salute Roberto Speranza ha detto ai giudici del Tribunale dei Ministri di essere "totalmente estraneo" alle accuse maturate nel corso dell'inchiesta sulla gestione della pandemia. "La Procura aveva proposto delle domande che i giudici hanno ritenuto di non fare - ha spiegato Guido Calvi, legale dell'ex ministro -. Cosi' abbiamo fatto una dichiarazione spontanea spiegando che il piano pandemico del 2006 non e' stato applicato perche' tutta la comunita' scientifica lo considerava inefficace ma e' stato poi fatto tutto il possibile e si e' iniziato a programmare un nuovo piano. L'Italia, dopo la Cina, ha avuto il merito straordinario di avere preso dei provvedimenti sanitari. Perche' non era stato aggiornato il piano del 2006? Non dovete chiederlo a noi...". Il riferimento sembra essere ai precedenti governi.
Covid, il legale di Speranza: "La perizia di Crisanti ha indotto in errore i pm"
Il consulente della Procura Andrea Crisanti "ha fatto un grave errore nella sua perizia inducendo a sbagliare anche i magistrati di Bergamo facendo intendere che la raccomandazione del 5 gennaio 2020 dell'Oms" sull'epidemia da Covid "fosse vincolante", ha aggiunto Calvi spiegando che "solo il 31 gennaio l'Oms dichiara l'emergenza" con l'invito a utilizzare i piani pandemici influenzali che, secondo il difensore, solo in quel momento diventa vincolante.
Inchiesta Covid, il legale di Conte: "Ha chiarito tutto"
L'ex premier Giuseppe Conte "ha chiarito tutto". Lo ha detto la sua legale, Caterina Malavenda. Secondo quanto riferito dalla legale, Conte "ha spiegato al Tribunale dei Ministri tutto quello che e' successo dal 26 febbraio al 6 marzo 2020", compresa la decisione di non istituire la zona rossa in Val Seriana. La versione dell'ex premier "e' stata esauriente" anche perche', chiarisce, "stavolta, a differenza che nell'interrogatorio in Procura a Bergamo del 12 giugno 2020, il mio assistito aveva a disposizione la nota del Cts del 2 marzo 2020", quella che suggeriva di adottare misure restrittive per Nembro e Alzano. E, sul punto, il leader dei 5 Stelle ha dato la sua versione.
Nel precedente interrogatorio, Conte non aveva a disposizione questo "appunto informale" perche' nemmeno la Procura di Bergamo ne era in possesso. "Abbiamo fiducia nella giustizia, ora speriamo che finisca tutto presto e bene", ha aggiunto Malavenda.