Inps, donne ancora penalizzate dal gender gap nel mondo del lavoro
Donne ancora fortemente penalizzate dal gender gap nel mondo del lavoro. Commissario Gelera illustra il rapporto annuale dell'Inps
Inps, donne ancora penalizzate dal gender gap nel mondo del lavoro
Il gender gap nel mondo del lavoro penalizza ancora duramente le donne. Questo si rileva non solo sugli stipendi ma anche a livello pensionistico. Anche fra le donne stesse si riscontrano differenze di retribuzione evidenti tra chi ha figli e chi no. È quanto emerso dal XXII Rapporto annuale Inps, presentato dal commissario straordinario Micaela Gelera al Collegio Carlo Alberto di Torino, nell'ambito del 'Ciclo sul Welfare' promosso dal master in Welfare dell'Università. Il documento era già stato presentato in Parlamento il 24 ottobre. "Dai dati si evidenzia ancora una differenza notevole sull'andamento dei redditi delle donne rispetto a quelli degli uomini. Situazione che dipende dal fatto che sono le donne prevalentemente quelle impegnate nella cura familiare e nei carichi domestici", ha spiegato Gelera.
Gelera: "Calano i contratti indeterminati. Chi ha figli è più penalizzata"
"Ci sono più contratti part time o a tempo determinato, quest'ultimo in passato riguardava 1 donna su 10, ora circa il 30%. Calano, dunque, gli indeterminati. Questo comporta differenze retributive ma anche in termini pensionistici, perché le donne raggiungono più facilmente il requisito di vecchiaia che di pensione anticipata". Inoltre da uno studio sull'andamento delle retribuzioni da 5 anni prima della nascita dei figli a 15 anni dopo la maternità, "emerge che le retribuzioni lorde annue delle donne dopo 15 anni dalla maternità sono mediamente inferiori del 53% rispetto a quelle delle donne che non hanno figli", ha concluso il commissario Gelera.