Lombardia, Azione e M5S 'smontano' il campo largo anti-centrodestra

In salita la strada per una coalizione unitaria da contrapporre al centrodestra. Carretta (Azione): "No ammucchiate". Violi (M5S): "Il pallino non l'ha il Pd"

Dario Violi
Milano
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Lombardia, Azione e M5S 'smontano' il campo largo anti-centrodestra

Lo scontro aperto all'interno del centrodestra lombardo tra Attilio Fontana e Letizia Moratti potrebbe aprire prospettive interessanti nel campo avverso in vista delle regionali di marzo. Ma il tasso di litigiosità tra Pd, Azione e M5S, ovvero i componenti di una possibile coalizione, resta molto alto. Oggi hanno parlato del tema sia Niccolò Carretta di Azione che Dario Violi del Movimento Cinque Stelle

Lombardia, Carretta (Azione): "No a proposte raffazzonate con dentro tutto e il contrario di tutto"

Carretta ha spiegato che "se si dovesse fare una proposta raffazzonata mettendo dentro tutto e il contrario di tutto a noi non interessa", osservando tuttavia come la disponibilità al dialogo per ampliare la coalizione c'è, ma non nella direzione del partito di Conte. "Noi ci siamo anche anche per allargare il nostro perimetro creando un'alleanza più ampia e soprattutto più solida", sottolinea Carretta, "purché non ci si chieda di sostenere partiti o persone e posizioni populiste, perché la mission del terzo polo a livello nazionale così come in Lombardia è esattamente opposta, ossia- conclude- quella di portare un buon riformismo, serietà e competenza nelle istituzioni". Il Terzo polo, come noto, potrebbe essere anche molto attratto dalla prospettiva di fare corsa solitaria e candidare proprio la Moratti, in caso alla vicepresidente non riuscisse di "scalzare" Fontana.

Violi (M5S): "La palla non l'ha in mano il Pd, oggi è più no che sì"

Il Cinque Stelle Violi ha invece spiegato: "La palla per costruire la coalizione avversaria al centrodestra in Lombardia alle prossime regionali non è in mano al Pd, e un eventuale accordo attualmente è lontano. Ai microfoni di 'Dire' Violi non esclude l'eventualità che il Movimento decida di correre la propria partita da solo, in quanto "non subalterno a nessuno". D'altronde, "il partito al livello nazionale non ci dà indicazioni e non ci obbliga ad andare in coalizione, siamo liberi e autonomi", chiarisce Violi, dopodiché "qui in Lombardia alcune cose le abbiamo condivise e altre no", quindi al momento "ci sono delle condizioni da superare notevoli, io oggi la vedo più no che sì". La versione moderata su cui sembrano voler convergere dem e terzo polo non convice il coordinatore regionale pentastellato. "Che si parli di primarie per fare regolamenti di conti interni a un partito o che si cerchino posizionamenti romani per inseguire la Moratti che rappresenta il centrodestra storico in questa regione, sono alchimie politiche e non ci interessano", precisa, anche perché "i lombardi non sono stupidi, vedono operazioni da salotto e le vedono in modo molto chiaro".

Violi: "Candidato moderato? Si è visto con Gori come è andata..."

Dopodiché "il candidato moderato l'hai creato già con Gori e ti sei schiantato: non vuole dire niente candidato moderato, senza considerare il fatto che così- osserva- crei un quadro in cui c'è Fontana, Moratti moderata e un altro moderato, a dimostrazione che tutti vogliono andare al centro". Un quadro che sicuramente non andrebbe bene al M5S. Niente "ammucchiate", niente "subalternità a nessuno", proposte "chiare" e dipende "con chi". In virtù di ciò, "se non ci fossero le condizioni di creare un'alternativa a tutto questo (l'amministrazione di centrodestra, ndr) ci presenteremo da soli, d'altronde lo abbiamo sempre fatto e non vedo perché non potremmo farlo anche questa volta", chiude Violi.