Maternità surrogata, Sala: "Distinzioni tra Italia e parti dell'estero"

Il sindaco: "Secondo l'interpretazione del Ministero dell'Interno, partorendo in Italia, si potrebbe registrare solo la madre biologica"

a cura della redazione
Beppe Sala
Milano

Maternità surrogata, Sala: "Distinzioni tra Italia e parti dell'estero"

 "Si viene a creare una netta discriminazione tra le coppie di donne che partoriscono all'estero e quelle che invece partoriscono in Italia". Lo dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo in merito alla decisione del Tribunale meneghino di annullare l'atto di nascita di un bimbo con due padri gay, nato da gpa, gestazione per altri, e di ritenere inammissibili altri tre ricorsi della Procura contro altrettante coppie di donne i cui figli hanno una mamma biologica e l'altra 'genitore intenzionale'.

Il sindaco: "Secondo l'interpretazione del Ministero dell'Interno, partorendo in Italia, si potrebbe registrare solo la madre biologica"

"Secondo l'interpretazione del Ministero dell'Interno, partorendo in Italia, si potrebbe registrare solo la madre biologica, e poi la coppia dovrebbe rivolgersi al Tribunale dei Minori e chiedere l'adozione da parte della madre 'intenzionale'", afferma.

Sala: "Opportuno sottolineare come la sentenza di Cassazione delle Sezioni Unite, sopra ricordata, non abbia in alcun modo riguardato questa situazione"

"Nel caso delle tre coppie di donne, invece, ha ritenuto inammissibile l’azione di annullamento intrapresa dal Pubblico Ministero sotto il profilo procedurale - sottolinea Sala - L’azione potrà però essere riproposta dal Pubblico Ministero come azione finalizzata a rimuovere il riconoscimento effettuato dalla madre “intenzionale” in un giudizio contenzioso davanti al Tribunale, ma con maggiori tutele processuali per le parti in causa e soprattutto per il minore, per il quale dovrà essere nominato anche un curatore speciale che ne rappresenti adeguatamente gli interessi nel processo".  "In merito alle coppie genitoriali costituite da donne, è opportuno sottolineare come la sentenza di Cassazione delle Sezioni Unite, sopra ricordata, non abbia in alcun modo riguardato questa situazione. L’interpretazione, che possiamo definire “estensiva” della portata della sentenza citata, è stata fatta propria del Ministero dell’Interno ma non trova alcun riferimento nel testo del provvedimento - ricorda il sindaco - Anzi, nel caso di due donne che accedano alla procreazione medicalmente assistita all’estero e che partoriscano anche all’estero, è tuttora perfettamente valido e pacifico il principio per cui il minore ha pieno diritto di vedersi registrate le due madri anche in Italia". 

 

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