“Mi hanno trattata come un cane”.Parla la trans bloccata dalla Polizia locale
La testimonianza: "Ero molto agitata ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco"
“Mi hanno trattata come un cane” Parla la trans bloccata dalla Polizia locale
“Ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane". Le parole sono quelle di Bruna, soprannome della donna transgender picchiata ieri da alcuni agenti della Polizia locale, come ripreso in un video al centro del dibattito mediatico e politico.
La testimonianza: "Ero molto agitata ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco"
A Repubblica Milano, A.M, queste le iniziali della vittima, ha raccontato la sua versione dei fatti: “Ero molto agitata ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco. Ero su di giri, sono un tipo molto agitato, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli".
La donna transgender: "Io ero seduta, avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi"
La trans racconta di essere stata “strattonata in auto” e di “essersi poi nascosta in un’aiuola del parco Trotter”. Lì, secondo il suo racconto, sarebbero avvenute le violenze visibili nel video: "Io ero seduta, avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane".
Solidarietà femminile, "Solo la donna vigile è stata gentile con me"
Nel frattempo lei “chiedeva di non essere picchiata”. E aggiunge, sempre a Repubblica Milano: “Solo la donna vigile è stata gentile con me. Mi hanno lasciata ammanettata sulla macchina per venti minuti fuori dall'ufficio dei vigili. Avevo male agli occhi. Anche in auto mi hanno colpita insultandomi". Ha annunciato che, nonostante abbia paura, “sporgerà denuncia”.