Migranti, "frode e appalti truccati" al Cpr di via Corelli: l'inchiesta

Sotto accusa presunti episodi di frodi nelle pubbliche forniture e la turbata libertà degli incanti, realizzate dalla società aggiudicataria dell'appalto

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Il Cpr di via Corelli (foto: Luciano Mulhbauer)
Milano

Migranti, "frode e appalti truccati" al Cpr di via Corelli

Ispezione della Guardia di Finanza nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Milano nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano riguardo presunti episodi di frodi nelle pubbliche forniture e la turbata liberta' degli incanti, realizzate dalla societa' aggiudicataria dell'appalto per la gestione del Cpr di via Corelli.

Perquisizioni e acquisizioni documentali al Cpr di via Corelli

I finanziari, oltre a fare delle perquisizioni e acquisizioni documentali, hanno notificato delle informazioni di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati contestati, anche in tema di responsabilita' amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dal management della societa' a vantaggio di quest'ultima. 

Cpr di via Corelli, indagati gli amministratori di diritto e di fatto

Risultano indagati gli amministratori di diritto e di fatto della Martinina, Consilia Caruso e Alessandro Forlenza, nell'inchiesta del pm milanese Paolo Storari condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF su presunte irregolarita' nell'affidamento e la gestione del Cpr di Milano. E' quanto si apprende da fonti inquirenti. A loro, oltre che alla societa' per la legge 231/01, sono contestate le ipotesi di reato di turbativa d'asta e frodi nelle pubbliche forniture. 

Inchiesta cpr Milano: pm, servizi pattuiti mai erogati e cibo avariato

Gli amministratori di Martinina, la societa' di Pontecagnano Faiano (Salerno), "simulavano la presenza" nel Cpr di Milano "servizi pattuiti in sede contrattuale con la Prefettura di Milano", che in realta' non erano "mai prestati o comunque prestati in maniera largamente insufficiente". E' quanto contestano i pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri nel decreto di ispezione alla struttura di via Corelli. Tra le carenze piu' deficitarie emergono dalle verifiche del nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF le "prestazioni sanitarie specialistiche raramente effettuate per mancanza di fondi" e la "mancanza di medicinali". E ancora il "servizio di ausilio psicologico/psichiatrico, largamente insufficiente e fornito da personale che non conosce le lingue parlate dagli ospiti del Cpr" e quello legale "assente".   La srl Martinina nell'offerta tecnica presentata nel bando per la gestione del Cpr di Milano assicurava di fornire agli ospiti della struttura pasti realizzati con "cibo consistente in prodotti e materie prime provenienti da produzione biologica, Dop, Igp e tradizionale". Invece - stando dagli accertamenti dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri condotti dalla GdF - "in realta' spesso il cibo e' maleodorante, avariato e scaduto". 

La Prefettura di Milano: "Gestore del centro già multato mesi fa"  

"Nei mesi scorsi erano emerse criticità gestionali" da parte del gestore del Cpr di via Corelli "nell'ambito della costante ed approfondita attività di monitoraggio" e quindi la Prefettura di Milano "aveva avviato a carico dell'ente gestore un procedimento amministrativo per la contestazione di talune condotte ritenute contrarie agli obblighi contrattuali. Tale procedimento si è concluso quindi con l'irrogazione della massima sanzione convenzionalmente prevista". E' quanto si legge in una nota della Prefettura di Milano. "La Prefettura di Milano - prosegue la nota - aveva anche provveduto ad informare immediatamente gli Uffici della locale Procura sugli esiti della propria attività, trasmettendole anche la relativa documentazione e fornendo la propria massima collaborazione"

Migranti, Cucchi: indagine su Cpr conferma nostre preoccupazioni

"Le perquisizioni e le acquisizioni di documenti in corso al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Via Corelli a Milano, da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, confermano le nostre preoccupazioni sulla gestione e il funzionamento del Centro, tra cui sulle procedure di erogazione dei servizi e il trattamento dei migranti. Alcuni giorni fa, su segnalazione dell'associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione (Asgi) ho presentato una interrogazione al Ministro Piantedosi nella quale chiedevo quali iniziative intendesse intraprendere per attuare procedure di verifica sulla gestione del Centro di Milano. Da quanto emerso dall'analisi dell'Asgi sul contratto di appalto viene fuori un quadro molto preoccupante con carenze non solo dal punto di vista amministrativo ma, soprattutto, sul rispetto delle persone trattenute e dei diritti fondamentali delle persone. Da tempo diciamo che i Centri per il Rimpatrio sono vere e proprie galere e andrebbero aboliti. I Cpr sono un completo fallimento e sono pure costosi, ma il governo Meloni non solo continua a spendere milioni di euro l'anno per mantenerli, ma pensa di costruirne di nuovi, piu' simili a carceri e piu' inumani di quelli attivi, esportandoli fino in Albania". Cosi' la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.