Milano-Cortina, impatto da 4 miliardi e 36mila posti di lavoro
Malagò: "Abbiamo tracciato un percorso, un case history". L'ad Vincenzo Novari: "Avremo addosso gli occhi di tre miliardi di persone"
Milano-Cortina, impatto da 4 miliardi e 36mila posti di lavoro
Circa 4.3 miliardi di euro e 36.000 posti di lavoro per Lombardia e Veneto. Il valore aggiunto delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 è stato calcolato in circa due miliardi. Sono i numeri che gravitano attorno ai giochi a 5 cerchi del 2026, presentati durante la Tavola rotonda ‘Diplomazia e Sport – opportunità di crescita e inclusione’, organizzato dal ministero Affari esteri e Cooperazione internazionale.
Milano-Cortina, Malagò: "Dobbiamo fare i migliori giochi di sempre"
"Grazie ministro Di Maio anche per aver ricordato nel suo discorso la storia del Coni e dello sport, è sempre importante che venga ricordato. Nel 2016 la storia ci impose di fermarci e a distanza di due anni e nove mesi cogliemmo quella opportunità, tipica della genetica degli italiani che soprattutto dopo qualcosa che non è andata bene, hanno sempre saputo individuare un percorso dove sono nate delle opportunità. Il 24 giugno 2019 abbiamo vinto una partita sulla carta impossibile, non eravamo neanche candidati all'inizio, ma abbiamo saputo cogliere alcune debolezze di alcune città e abbiamo avuto l'enorme fortuna di avere un alleato che è stato il Cio che in una sessione in Sudamerica individuò nell'agenda 2020 una formula completamente diverse dalle Olimpiadi moderne". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò nel suo intervento nell'evento ''Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano- Cortina 2026. La diplomazia dello sport di fronte alle sfide globali''.
Malagò: "Abbiamo tracciato un percorso, un case history"
"Noi siamo andati anche oltre l'indicazione di una città. Abbiamo tracciato un percorso, un case history. Dovevamo conquistare i voti delle persone che avevano perso fiducia per quanto accaduto due anni e mezzo prima, il trucco è stato di valorizzare dove eravamo già conosciuti, lì è nato il concetto di Anterselva, la realtà di Milano, Bormio e la Valtellina, così come la narrazione della tradizione di Cortina. Questo puzzle ha fatto si che grazie alla fiducia cieca, quasi da carta bianca, da parte di sei persone, sei rappresentanti delle istituzioni coinvolte. E' stata l'idea di raccontarci con l'espressione massima. Abbiamo fatto squadra, una pagina sui generis di quanto accade nel paese e di cui siamo molto orgogliosi, Dobbiamo fare molto bene, i migliori giochi invernali di sempre", ha sottolineato Malagò.
Milano Cortina, l'ad Novari: "L'Italia vanta anche i migliori ingegneri e tecnici"
L’AD di Fondazione Milano Cortina 2026 Vincenzo Novari, nel corso dell'evento "Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano Cortina 2026. La diplomazia dello sport di fronte alle sfide globali", ha detto: "Noi stiamo lavorando con il sogno che il 15 marzo 2026, quando si spegnerà il braciere delle Paralimpiadi, tutti nel mondo dicano "Però, questi italiani...". "Fin dal primo momento questa è nata come una sfida importante, che si basa anche su una grande tradizione, che dobbiamo rispettare. Sappiamo che i Giochi saranno un evento unico, avremo addosso gli occhi di tre miliardi di persone, sarà un enorme palcoscenico per parlare ad un universo ampio. Tutti parlano bene dell'Italia, ma dobbiamo dimostrare che siamo qualcosa di diverso rispetto ai panorami o alla cucina, perché l'Italia, ad esempio, vanta anche i migliori ingegneri, i migliori tecnici e abbiamo la possibilità di presentare qualcosa di straordinario e questo è un tema di credibilità che Draghi e Di Maio portano in giro nel mondo".
Novari: "L'eredità dei Giochi durerà decenni"
"I nostri sono Giochi diversi, vogliamo che inizino quattro anni prima e che durino per decenni dopo e che lascino quella eredità di infrastrutture e di cultura. Questa credibilità ce la dobbiamo guadagnare lavorando con i territori, tracciando quanto Sala ha fatto con l’Expo”. “Auspichiamo che siano veramente i Giochi di tutti gli italiani, che tutta Italia li senta come propri e che gli atleti terminino questa esperienza avendo un ricordo sportivo che rimanga nella loro memoria per sempre".