Milano, poveri aumentati dell'11,6% nel 2021: il dato più alto dal 2014

Il rapporto 2021 sulle povertà della Diocesi di Milano a cura di Caritas Ambrosiana: si consolida l'impoverimento generale causato dalla pandemia

Milano

Milano, poveri aumentati dell'11,6% nel 2021: il dato più alto dal 2014

Il numero dei poveri nella Diocesi di Milano nel 2021 è aumentato dell'11,6% rispetto al 2020 e del 5,2% rispetto al 2019: è il dato più alto registrato dal 2014. Sono i dati che emergono dal rapporto 2021 sulle povertà nella Diocesi di Milano a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana. Il rapporto, presentato oggi a Milano presso la Caritas Ambrosiana, si basa su informazioni provenienti da un campione di circa un terzo (125) dei quasi 400 Centri d'ascolto operanti in diocesi, con l'aggiunta di quanto emerso da tre servizi - Sam, Siloe e Sai - attivi a Milano.  Nel 2021 lo stato di impoverimento generale causato dalla pandemia, invece di rientrare, si è consolidato. Un aumento che solo in parte si spiega con il ritorno a pieno regime dei centri di ascolto, i dati fotografano la persistente impossibilità, per individui e famiglie, di uscire dalla condizione di impoverimento, a volte insorta ma più spesso aggravatasi a causa della pandemia. Tra coloro che nel 2020 si erano presentati per la prima volta ai Cda, il 41% hanno continuato a chiedere aiuto nel 2021 e il 15% nel 2022.

Poveri a Milano: soprattutto immigrati, ma aumentano gli italiani

La povertà è un fenomeno che riguarda innanzitutto persone immigrate, che anche nel 2021 prevalgono con il 56,9%, ma si conferma la tendenza all’aumento tra gli italiani (dal 37,1% del 2019 al 43% del 2021), per cui secondo l’osservatorio la povertà è sempre meno determinata dal solo fattore migratorio. Nel 2021 i centri Caritas hanno registrato 48.912 richieste di aiuto dai quasi 14 mila utenti: +20,6% rispetto al 2020, incremento maggiore di quello dell'utenza. Significa che mediamente, ciascuna persona incontrata ha espresso 3,5 richieste. Alcuni dati 2021 confermano l'impoverimento economico generalizzato osservato durante la pandemia, in particolare il 2021 è stato l'anno del consolidamento del lavoro povero. Da diversi anni è in costante aumento il numero di persone occupate che chiedono aiuto a Caritas. Provengono da situazioni di lavoro atipico, irregolare, sottopagato, da professioni low skill. I disoccupati rivoltisi ai centri di ascolto sono passati dal 62,5% del 2016 al 54,8% del 2021; la loro incidenza nel campione Caritas è diminuita del 7,7%; nello stesso periodo, le persone occupate sono aumentate del 59% e la loro incidenza sul campione è passata dal 14.5% del 2016 al 22,9% del 2021.

Gualzetti: "2021 anno di chiaroscuri, servono scelte politiche di sistema a monte"

"Il 2021 è stato un anno di chiaroscuri - ha commentato, a conclusione della presentazione del rapporto, il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti - la ripresa economica si è manifestata evidente, ma anche nel territorio ambrosiano non è stata in grado di favorire il riassorbimento delle povertà innescate dalla pandemia". Secondo Gualzetti urgono "scelte politiche di sistema, a monte del pur doveroso intervento assistenziale, che si dispiega a valle. Altrimenti - ha concluso Gualzetti - complici l'impennata dell'inflazione e dei costi delle bollette, ci troveremo a dover fronteggiare nuove emergenze e pericolosi rischi di indebitamento di individui e famiglie. La povertà energetica, di cui abbiamo segnali preoccupanti e destinata ad acuirsi nei prossimi mesi, noi la affrontiamo con l'accompagnamento educativo e al consumo delle persone aiutate, con una formazione specifica dei nostri operatori, con la volontà di raccogliere fondi (tramite la campagna "Bolletta sospesa", che sarà presentata in occasione della Giornata diocesana Caritas del 6 novembre) da destinare anche ad azioni di efficientamento energetico degli ambienti di vita di chi si trova in difficoltà".

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