Politica

Chirico: "Con la Meloni al governo addio alla destra reazionaria e xenofoba"

Di Giuseppe Vatinno

Intervista alla giornalista che ha recentemente pubblicato "Il potere sui tacchi": "Ora sta a noi donne prendere ciò che ci spetta"

Annalisa Chirico: "Il rispetto delle istituzioni vale solo quando è la sinistra a rappresentarle"

Affaritaliani.it ha incontrato Annalisa Chirico, giornalista, imprenditrice e presidente dell’associazione Fino a Prova Contraria, volto noto dei talk show televisivi e autrice di un libro dal significativo titolo “Il potere sui tacchi”.

La Meloni, donna di destra, è la prima premier donna. Le femministe di sinistra sconfitte – politiche e giornaliste - masticano amaro. Si avvera la profezia del suo libro “Il potere sui tacchi”. Che ne pensa?

“Il XXI° secolo sarà quello del potere sui tacchi. Non esistono più tetti di cristallo, sta a noi donne prendere ciò che ci spetta. L'Europa è governata da donne come la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la presidente del Parlamento Roberta Metsola. La n. 1 del Fondo monetario internazionale si chiama Christine Lagarde. Nel Regno unito, la leadership femminile non è una novità: dopo Thatcher e May, si è consumata la breve parentesi di Liz Truss. Per l'Italia il presidente Meloni rappresenta una svolta storica. Un cambio di paradigma a lungo atteso"

Non da certe sue colleghe e politiche che non hanno mancato di criticare la neo-premier...

"In Italia il rispetto delle istituzioni vale soltanto quando è la sinistra a rappresentarle. Io credo che le istituzioni – dalla Presidenza della Repubblica alle Presidenze delle Camere – vadano rispettate, chiunque ricopra il ruolo.  A differenza di un largo stuolo di raccomandate e cooptate dal potere maschile, Giorgia Meloni deve dire grazie esclusivamente alla propria determinazione. Quando arrivi a una posizione di comando per merito e con sacrificio, diventi imbattibile"

La Meloni al giuramento vestita di nero come gli uomini e in più una nota del suo ufficio stampa dice che si chiamerà “presidente” al maschile. Si tratta di una grande discontinuità?

"Non dobbiamo fare la guerra alla storia. Il politicamente corretto che storpia le parole della lingua più bella del mondo rappresenta una deriva fanatizzante. Io non ci sto. Molte cariche pubbliche sono state, storicamente, appannaggio degli uomini. Oggi che non è più così, possiamo chiamare 'ministro' e 'sindaco' anche una donna che riveste tali ruoli. Nessuno ha dubbi sul fatto che Meloni sia donna, anche se la chiamiamo con l'articolo declinato al maschile. La guerra dei sessi è una roba del secolo scorso"

La Boldrini, la Cirinnà, la Quartapelle dicono che la Meloni è sì donna, ma non le rappresenta. È possibile che la sinistra non ammetta mai la sconfitta?

"Non devono per forza sentirsi rappresentate da Giorgia Meloni. C'è Enrico Letta, per loro"

L’Italia è un Paese finito. Da un decennio agli ultimi posti per il Pil e l’Innovazione. Ce la farà il centrodestra a farlo ripartire?

"È una sfida imponente. Il Governo Draghi lascia un Paese in recessione tecnica, sempre più stremato dall'inflazione e dai costi esorbitanti di energia e materie prime. Per la seconda economia manifatturiera d'Europa, la guerra in Ucraina è un salasso senza fine"

La Meloni è ufficialmente a favore dell’Ucraina, ma Salvini ha un passato pro Putin e Berlusconi un presente pro Putin. La possibilità di restare al potere sarà una colla sufficiente a contenere le spinte centrifughe?

"Come ha ricordato recentemente Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, la 'pace' non è una parola filo-putiniana. E con Putin, poi, tutti i presidenti del Consiglio hanno avuto interesse a coltivare rapporti cordiali e partnership commerciali. L'Italia è un paese povero di materie prime, la Russia ne è ricca ma non ha la nostra tecnologia. Per anni abbiamo acquistato gas russo a basso costo. La guerra ha sconvolto ogni equilibrio"

Fino a quando i popoli europei sopporteranno le sanzioni contro la Russia? Siamo allo slogan “morire per Kiev” come prima della Seconda Guerra Mondiale si diceva “morire per Danzica”?

"I popoli europei non hanno mai 'scelto' di sopportare le conseguenze delle sanzioni, i loro governanti sì. Non abbiamo mai chiesto ai cittadini europei se fossero d'accordo o meno. Le bollette sono arrivate a un livello insostenibile per famiglie e imprese. Tra la pace in Ucraina e il collasso economico dell'Europa, gli europei forse preferirebbero la prima, azzardo un'ipotesi. Bisogna lavorare per la pace, affinché il negoziato riemerga. A tale scopo, bisogna premere tanto sulla Russia quanto sull'Ucraina. Le parole di papa Francesco devono essere il monito universale"

Perché la destra è affascinata dal fantasy, vedi l’amore della Meloni e della madre per Il Signore degli Anelli di Tolkien e la sinistra invece è materialista. Tutta colpa dell’illuminismo?

"Nelle storie fantastiche rivive l'immaginazione, la parte più creativa di ciascuno di noi. E poi il fantasy è il rifugio agognato per trovare sollievo dalle angustie della vita reale. Sarei cauta però a colpevolizzare l'Illuminismo che ha riportato al centro la libertà di espressione e di pensiero, il vero baluardo contro il potere assoluto. Dobbiamo ribellarci alla dittatura del politicamente corretto: chi censura le parole 'scomode' intende, in realtà, censurare il pensiero diverso. Il conformismo è il male assoluto, oggigiorno la vera sfida è opporsi all'omologazione e accettare le diversità di ogni tipo"

Proprio di ogni tipo?

"Certo, la tolleranza è un valore irrinunciabile. Basta con questa idea della destra reazionaria, omofoba, xenofoba e baggianate simili.  Ognuno può amare chi vuole. Consentire alle donne di abortire non fa a pugni con il dovere sacrosanto di aiutare quante, in presenza di un supporto economico, farebbero a meno di rinunciare alla maternità. Le adozioni, in Italia, sono un iter complicatissimo, e tanti trentenni metterebbero su famiglia se avessero qualche aiuto in più dallo stato. Mi aspetto che il governo Meloni dia un segnale concreto in tal senso: per preservare l'identità italiana, dobbiamo sostenere le coppie che desiderano procreare"

Il M5S di Conte ha subito una rivoluzione antropologica ed è diventato ideologicamente una sorta di costola del Pd. È stato il voto di scambio a salvarlo dal tracollo totale?

"Conte sarà il leader del futuro rassemblement di sinistra, è solo questione di tempo. Il reddito di cittadinanza, elettoralmente, ha pagato. Adesso, neanche Grillo serve più. Il M5S è il movimento di Giuseppe Conte".