'Ndrangheta, sequestro da 1 mln di euro. Affari al Mercato ortofrutticolo
Per Piromalli una condanna in appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione, in quanto ritenuto responsabile, tra le altre cose, di associazione mafiosa
'Ndrangheta, sequestro da 1 mln di euro. Affari al Mercato ortofrutticolo
I Carabinieri hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa un milione di euro, localizzati nelle province di Reggio Calabria e Milano e costituiti da 3 complessi aziendali e varie disponibilita' finanziarie, ad Antonio Piromalli, dando esecuzione a un decreto emesso dal Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione - di Reggio Calabria su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Repubblica di Reggio Calabria. Il sequestro nasce dall'operazione 'Provvidenza' del 2017, a seguito della quale Piromalli - classe 1972 - ha riportato una condanna in appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione, in quanto ritenuto responsabile di associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata.
'Ndrangheta, filiera commerciale reggina arrivava a Milano
Le indagini patrimoniali hanno svelato il controllo esercitato dalla cosca Piromalli di parte della filiera commerciale agricola reggina, condizionata tramite un consorzio colpito dal provvedimento ablativo, attraverso il quale ingenti quantitativi di agrumi venivano inviati verso il mercato ortofrutticolo di Milano per la vendita. Le indagini hanno confermato anche l'operativita' della cosca all'interno dello stesso mercato ortofrutticolo di Milano, dove e' stata sequestrata un'impresa che gestisce un posteggio di rivendita all'ingrosso di frutta e verdura. L'impresa era usata da Piromalli per commercializzare una partita di agrumi di scarsa qualita'.
'Ndrangheta, boss Piromalli: impresa di import-export nel milanese
Nell'hinterland milanese e' stata inoltre individuata un'altra impresa di import-export, formalmente di proprieta' di una societa' americana, utilizzata per una frode alimentare a societa' americane, che avrebbe permesso alla cosca di realizzare un guadagno complessivo compreso tra i 1,5 ed i 2 milioni di euro, vendendo olio di sansa come se fosse extravergine.