I pm di Milano: "Il decreto del Governo su Milano-Cortina è incostituzionale"

La Procura di Milano chiede alla Consulta di valutare la legittimità del decreto che ha definito privata la natura della Fondazione: "Indebita ingerenza del governo per bloccare l'indagine sulla corruzione per gli appalti digitali"

di redazione
Milano

I pm di Milano: "Il decreto del Governo su Milano-Cortina è incostituzionale"

La Procura di Milano ha chiesto al gip Patrizia Nobile di inviare gli atti alla Corte Costituzionale per valutare la legittimità del decreto legge con cui, nel giugno 2024, il governo ha confermato la natura privatistica della Fondazione Milano-Cortina 2026. Una norma che, secondo i pm Tiziana Siciliano, Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, avrebbe impedito di proseguire l’inchiesta per corruzione legata agli appalti per i servizi digitali assegnati nel 2020 a Vetrya e nel 2023 a Deloitte.

La Fondazione avrebbe agito come ente pubblico

Per gli inquirenti, la Fondazione – pur istituita formalmente come soggetto di diritto privato – possiede tutte le caratteristiche di un ente pubblico: persegue un interesse generale, è finanziata con fondi pubblici e ha organi direttivi di nomina pubblica. Secondo l’Anac, anche i rischi d’impresa sono inesistenti, poiché eventuali perdite verrebbero coperte da Stato ed enti locali.

Affidamenti senza gara e sospetti sulle fatture

Proprio grazie a quella qualificazione privatistica, la Fondazione avrebbe aggirato le procedure di evidenza pubblica, affidando incarichi multimilionari senza gara. Il primo filone d’indagine riguarda l’affidamento diretto a Vetrya, in cui sono indagati l’ex ad Vincenzo Novari, l’imprenditore Luca Tomassini e un dirigente per corruzione e turbativa. Una vicenda sulla quale proprio Affaritaliani.it Milano aveva per primo acceso i riflettori già nel 2022 (QUI LA RICOSTRUZIONE)  Il secondo filone coinvolge Deloitte e verte anche su presunte sovrafatturazioni, emerse da nuove testimonianze e documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza.

Il sospetto dei magistrati: “Indebita ingerenza del Governo: decreto ad hoc per bloccare le indagini”

La Procura parla apertamente di “indebita ingerenza” da parte del governo. Nella richiesta di archiviazione per sette indagati, i magistrati denunciano che il decreto interferisce con l’attività giurisdizionale, violando gli articoli 101 e 102 della Costituzione, che stabiliscono l’indipendenza del giudice e il divieto di leggi ad hoc su casi specifici. Per i pm, si tratta di una “norma ad personam” che ha sterilizzato l’accusa di corruzione, riqualificandola in corruzione tra privati e impedendo così di procedere.

La vicenda Deloitte e il contratto da 176 milioni

Un ulteriore capitolo dell’inchiesta riguarda il cosiddetto contratto “Pisa” tra Fondazione e società del gruppo Deloitte, del valore di 176 milioni di dollari. Secondo la Gdf, l’accordo avrebbe generato un pesante stato debitorio in capo alla Fondazione. I rapporti economici con il network Deloitte – tra forniture, sponsorizzazioni e incarichi – sono ora sotto esame per un presunto giro di “mazzette” legato alle forniture digitali.

Deloitte: "Ribadiamo con convinzione la totale correttezza del nostro operato"

"Cari Partner, alla luce delle notizie che stanno circolando in queste ore sugli organi di stampa relative al nostro coinvolgimento nell'inchiesta che ha per oggetto Milano-Cortina, vogliamo ribadire con forza la convinzione della totale correttezza del nostro operato". Lo scrive l'ad di Deloitte, Fabio Pompei, in una comunicazione interna inviata ai soci del Network di cui è venuta a conoscenza l'Ansa. "Siamo fiduciosi - continua Pompei - che le indagini dimostreranno che il nostro coinvolgimento risulta del tutto ingiustificato e continueremo a collaborare con gli inquirenti come abbiamo fatto fino ad ora".

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