Ruby Ter, gli avvocati di Milano: "Sorpresi da comunicato dei giudici"
La nota degli avvocati all'indomani della sentenza che ha assolto Berlusconi
Ruby Ter, gli avvocati di Milano: "Sorpresi da comunicato dei giudici"
"Abbiamo letto con attenzione il comunicato pubblicato ieri dal presidente del tribunale di Milano che, in applicazione delle linee guida del Csm dell'11 luglio 2018 - sinora poco applicate -, aveva ritenuto di spiegare le ragioni fondanti la sentenza di assoluzione pronunciata nel noto caso Ruby ter, a breve distanza dalla lettura del dispositivo da parte del collegio. Siamo consapevoli dei motivi alla base di tali comunicati, spesso opportuni per far comprendere le decisioni giudiziarie all'opinione pubblica, ma ci sorprende che tale strumento sia stato utilizzato, per quanto ci risulta, in pochissime occasioni".
La nota degli avvocati all'indomani della sentenza che ha assolto Berlusconi
E' quanto si legge in una nota degli avvocati della Camera penale di Milano all'indomani della sentenza che ha assolto l'ex premier Silvio Berlusconi e tutti i 28 imputati del processo Ruby ter. "Ci sorprende, ancor di più, che si sia sentita l'esigenza di enfatizzare la circostanza che l'assoluzione degli imputati sia avvenuta per "esclusive ragioni giuridiche", che - prevedibilmente - sono immediatamente state tradotte dalla stampa con il termine 'cavilli'; espressione già ampiamente diffusa, ma che, in questo caso, può aver tratto una sua legittimazione dal comunicato ufficiale" prosegue la nota.
Gli avvocati milanesi: "Ogni sentenza, che sia di condanna o di assoluzione, si fonda su ragioni giuridiche"
"Ogni sentenza, che sia di condanna o di assoluzione, si fonda su ragioni giuridiche. Che la persona indiziata di un reato debba essere sentita con le garanzie difensive è principio cardine di qualsiasi sistema giuridico moderno, trova la sua ragione d'essere nel principio 'nemo tenetur se detegere' e non può essere mai definito 'cavillo', indipendentemente da chi sia il protagonista della vicenda processuale. Difatti, le forme processuali sono il presidio dei diritti e l'antidoto contro i soprusi" conclude il consiglio direttivo