Uggetti, i giudici dopo l'assoluzione: "Voleva rendere un servizio a Lodi"
Pubblicate le motivazioni della sentenza di assoluzione che ha posto fine al calvario giudiziario dell'ex sindaco Pd di Lodi
Uggetti, i giudici dopo l'assoluzione: "Voleva rendere un servizio a Lodi"
Una condanna in primo grado e poi l'assoluzione in Appello nel maggio 2021. Con tanto di scuse di chi in quel periodo aveva alimentato una vera e propria gogna mediatica nei suoi confronti. Ora sono state anche depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Milano con cui l'ex sindaco Pd di Lodi Simone Uggetti è stato assolto. Che riabilitano completamente l'esponente dem. Si legge infatti che 'obiettivo "perseguito dal sindaco Uggetti", ossia che "Sporting Lodi potesse partecipare alla gara", era "ragionevole" e "finalizzato a realizzare il miglior servizio possibile in beneficio dei cittadini". E, oltre al fatto che c'è stato, poi, "un danno assolutamente esiguo", la "condotta" degli imputati è stata "del tutto occasionale e inconsueta". Uggetti dunque "non punibile" per la "particolare tenuità del fatto".
Uggetti, l'iter giudiziario: dall'arresto all'assoluzione
Nel 2016, quando era primo cittadino, Uggetti per una presunta turbativa d'asta, relativa ad una gara di gestione di piscine scoperte, era anche stato arrestato e aveva trascorso prima dieci giorni a San Vittore e poi venticinque ai domiciliari., come ricostruisce Ansa. Oltre all'ex sindaco sono stati assolti a giugno anche l'avvocato Cristiano Marini, consigliere della Sporting Lodi - società per la quale, secondo l'accusa, sarebbe stato ritagliato su misura il bando - difeso dall'avvocato Angela Maria Odescalchi, e l'ex dirigente comunale Giuseppe Demuro.
Si trattava del processo di secondo grado 'bis', davanti alla terza sezione (Peragallo-Lai-D'Addea), dopo che la Cassazione a fine marzo 2022 aveva annullato con rinvio una prima assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste", decisa da un'altra sezione della Corte milanese. In primo grado, invece, l'ex sindaco era stato condannato a 10 mesi. Per la Corte, come si legge nelle motivazioni da poco depositate, nonostante sia confermata la "illiceità penale" del fatto, la sua "corretta qualificazione giuridica", ossia il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, e anche "l'accertamento che gli imputati lo hanno commesso", ricorre, però, la "causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto".
Il caso Uggetti e le scuse di Di Maio
Il caso, come detto, aveva fatto molto discutere. E l'assoluzione del maggio 2021 aveva aperto un dibattito all'interno dei Cinque Stelle. Dopo quel verdetto di due anni fa, Luigi Di Maio in una lettera aveva infatti presentato pubbliche scuse all'ex sindaco per aver alimentato la gogna mediatica nei giorni successivi al suo arresto.