Varese, Regione Lombardia: "Disattivare l'impianto nucleare Essor"
La Giunta regionale lombarda ha espresso parere positivo al progetto di disattivazione dell'impianto nucleare Essor di Ispra, in provincia di Varese
Varese, Regione Lombardia: "Disattivare l'impianto nucleare Essor"
La Giunta regionale lombarda ha espresso parere positivo al progetto di disattivazione dell'impianto Nucleare Essor di Ispra, in provincia di Varese, il cui reattore era stato spento da tempo. "Sara' smantellato definitivamente con le garanzie di massima sicurezza - ha assicurato l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo -. Regione Lombardia ha infatti subordinato il proprio parere positivo al fatto che le fasi di decontaminazione, di smantellamento e di gestione dei rifiuti radioattivi avvengano nel rispetto dei piu' rigorosi criteri di sicurezza e di tutela". "Abbiamo inoltre inserito la richiesta al Ministero che gli enti territoriali possano fare tutti i controlli necessari, rispetto alle fasi di dismissione dell'impianto, pur essendo quella di Ispra un'area extra territoriale, dipendente dalla Commissione Europea" ha concluso Cattaneo.
Il reattore nucleare Essor di Ispra è già in fermo prolungato
Il reattore nucleare Essor risulta attualmente in fase di 'arresto di lunga durata', ovvero in fermo prolungato in cui viene mantenuto spento in condizioni di sicurezza, sotto monitoraggio continuo. Il progetto consiste nel 'decommissioning' del complesso. Sono previste attivita' volte a finalizzare la restituzione del sito allo stato di 'green field' cioe' privo di vincoli di natura radiologica e ambientale, in base ad un cronoprogramma sviluppato in circa 11 anni per la disattivazione del reattore nucleare e di ulteriori 3 anni, per le demolizioni civili ed il ripristino definitivo dell'area.
Saranno pertanto completamente smantellati il reattore e i relativi sistemi e, per quanto attiene alle strutture civili, le operazioni di disattivazione pianificate includeranno lavori di demolizione limitatamente ad alcune parti strutturali attivate, come quelle in calcestruzzo che circondano il reattore, nonche' le attivita' necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati. Al termine delle attivita', i rifiuti non rilasciabili saranno quindi stoccati in sicurezza in aree temporanee predisposte allo scopo (Interim Storage Facility), in attesa di poter essere trasferiti al Deposito Nazionale, quando attivo. Il parere verra' ora inviato al Ministero della Transizione Ecologica (Mite) ai fini dell'emanazione della pronuncia di compatibilita' ambientale.