Violenza sessuale, Genovese resta in carcere: respinto il ricorso
Respinto il ricorso contro l'ordine di esecuzione della condanna per l'ex imprenditore colpevole di due violenze sessuali
Violenza sessuale, Genovese resta in carcere: respinto il ricorso
Resta nel carcere di Lecco Alberto Genovese. Lo ha deciso la gup Chiara Valori respingendo il ricorso contro l'ordine di esecuzione pena della condanna definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per l'ex imprenditore colpevole di due violenze sessuali, di cui una gruppo, nei confronti di due ragazze tra il luglio e l'ottobre 2020 e detenzione e cessione di droga. Ieri in udienza davanti al giudice gli avvocati Luigi Isolabella e Stefano Solida hanno discusso la loro impugnazione del provvedimento emesso lo scorso 16 febbraio dal pm Adriana Blasco e poi eseguito la sera stessa dalla Squadra mobile milanese con cui e' stata disposta la traduzione di Genovese da una comunita' terapeutica nel Lecchese, dove si trovava in regime di arresti domiciliari, in carcere. Parallelamente i legali si sono rivolti anche al Tribunale di Sorveglianza chiedendo un differimento pena sulla base delle esigenze di cura e riabilitazione del quarantacinquenne.
Genovese, verso il rinvio a giudizio per il secondo filone d'inchiesta
Nel frattempo si avvicina la richiesta di rinvio giudizio della Procura relativa al secondo filone d'inchiesta in cui Genovese e' accusato di altri presunti episodi di violenza sessuale, intralcio alla giustizia e detenzione di materiale pedopornografico. Prima pero' sia lui che i co-indagati (l'ex fidanzata Sarah Borruso e l'amico-collaboratore Daniele Leali) si faranno interrogare dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella.