Nave da guerra Usa nello stretto di Taiwan. La Cina s'infuria

I rapporti tra Usa e Cina si complicano. Prima l'incontro statunitense con Taiwan, ora l'interferenza via mare. Xi Jin Ping minaccia: "Difenderemo la sovranità"

di Redazione Esteri
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Usa sempre più vicini a Taiwan, la "zampata" contro la Cina 

Una nave da guerra ha attraversato lo Stretto di Taiwan, lo fa sapere la settima flotta della Marina militare statunitense. Nel comunicato in questione, si parla dell’attività del mezzo Arleigh Burke Uss Milius - cacciatorpediniere missilistico - come “una manovra di routine nello Stretto di Taiwan attraverso acque in cui si applicano le libertà di navigazione e sorvolo in alto mare in conformità con il diritto internazionale".

Agli occhi della Cina invece, questa operazione suona come un attacco alla propria sovranità nazionale. Il Comando del Teatro delle Operazioni orientali dell’esercito cinese infatti ha condannato duramente il transito della nave, bollandolo come "ingresso illegale e senza l'approvazione del governo" cinese. Il portavoce Shi Yi, ha affidato il messaggio forte e chiaro di “vigilanza” all’account ufficiale dell’esercito cinese sul social WeChat: "Le truppe del Comando del Teatro delle Operazioni orientale sono pienamente preparate a salvaguardare fermamente la sovranità nazionale, la sicurezza e la pace e la stabilità regionale".

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A destare il sospetto è il pessimo tempismo dell’azione “di routine”. Negli scorsi giorni infatti Pechino ha condotto esercitazioni di guerra massicce attorno a Taiwan per tre giorni. Di conseguenza, l’avvicinamento statunitense alle acque che circondano le Isole Spratly - un arcipelago nel Mar Cinese meridionale - hanno fatto scattare l’allarme di Pechino, che contende la zona con Filippine, Taiwan, Malaysia, Vietnam e Brunei.

La miccia dell’inasprimento tra Cina e Usa è stata l’incontro in California del 5 aprile scorso tra Kevin McCarthy, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti e il presidente taiwanese, Tsai Ing-wen. In proposito, il ministro degli esteri taiwanese Joseph Wu aveva condannato Pechino per le esercitazioni intorno all’isola in un’intervista rilasciata alla CNN, dichiarando: “Guardando le esercitazioni militari e anche la loro retorica, sembra che stiano cercando di prepararsi a lanciare una guerra contro Taiwan - ha detto Wu - Il governo taiwanese considera la minaccia militare cinese come qualcosa che non può essere accettato e la condanna".

Xi Jin Ping, dal canto suo, non arretra di un passo, anzi, ha invitato le forze armate a "rafforzare l'addestramento militare orientato al combattimento reale", ha riferito l'emittente statale Cctv, che secondo le valutazioni dell'intelligence statunitense sarà entro il 2027. Proprio sulla potenziale azione militare cinese, Taiwan "non abbassa la testa", dichiarando che: "I leader cinesi ci penseranno due volte prima di decidere di usare la forza contro Taiwan. E non importa se nel 2025 o nel 2027 o anche oltre, Taiwan deve semplicemente prepararsi", ha concluso il ministro Wu.

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