007 Usa in Italia e Russiagate: così Vecchione difende Conte

L'ex d.g. del Dis spiega: "Nessun segreto è stato rivelato a William Barr e l'allora Premier non ha partecipato alla cena"

Conte e Vecchione (Imagoeconomica)
Politica
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"Non è stato riferito alcun segreto a Barr"

Gennaro Vecchione, ex direttore generale del Dis, prende posizione rispetto al suo incontro del ferragosto 2019 con una delegazione Usa guidata dall'allora segretario Usa alla Giustizia William Barr. "Nel corso dell'incontro conviviale non sono stati in alcun modo affrontati argomenti riservati, confidenziali, commessi alla visita o comunque riferiti a vicende e a personaggi politici italiani e stranieri (argomento quest'ultimo mai trattato in alcuna circostanza, anche successiva), per cui la conversazione si è orientata su convenevoli di carattere generale", ha detto all'Adnkronos.

Rispetto alle polemiche che hanno investito l’allora Premier Giuseppe Conte, Vecchione aggiunge: "Con riferimento all'indagine interna richiesta al Presidente del Consiglio nel maggio 2021 dal Copasir, giova precisare che lo stesso organo parlamentare, al paragrafo 11.1 della sua recente relazione al Parlamento, ha precisato i termini dell'ispezione, che non riguarda la gestione dello scrivente, ma altri fatti ben circostanziati". 

"Conte non era presente al ricevimento di gala"

 

Gennaro Vecchione ha inoltre specificato che nella mattinata del 15 agosto 2019 partecipò alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Castel Volturno (Ce) e nel pomeriggio a Roma avvenne il famigerato incontro con la delegazione statunitense. A seguire, "la cena con gli stessi partecipanti, nel quadro degli standard di accoglienza, particolarmente apprezzati da sempre dai numerosi visitatori istituzionali italiani e stranieri. Come si può notare dalla circostanza che fosse il tardo pomeriggio di ferragosto sarebbe stato difficile organizzare un rinfresco in sede, per cui si è optato per un evento esterno, in un luogo pubblico e in una zona centralissima. In entrambe le situazioni, non ha preso parte il presidente del Consiglio. Non sono mai stati forniti al presidente del Consiglio aspetti del cerimoniale e dell'accoglienza relativi a visite di singole Autorità o delegazioni italiane e straniere, stante la loro assoluta irrilevanza, fatti salvi quegli eventi che ne prevedevano la Sua partecipazione”.

Urso (Copasir) vuole ascoltare le "certezze" di Renzi

 

Sul tema è intervenuto anche Adolfo Urso, presidente del Copasir, invitando Matteo Renzi a farsi avanti per un’audizione: "Se Renzi ha certezze sul fatto che l'ex premier Conte ha violato i dettami costituzionali, ovviamente da lui dobbiamo partire. Devo chiamare" per essere audito "chi mi dice, o dice al Paese, di avere delle certezze. Altrimenti su chi facciamo approfondimenti?", ha detto a Omnibus su La7.

"Recentemente il Copasir ha fatto alcuni approfondimenti", ricorda il presidente del Comitato: "La conclusione è che le rassicurazioni date dal ministro della Difesa e dall'Intelligence hanno evitato ogni secondo fine della missione. L'aspetto propagandistico è noto a tutti, ma le contromisure messe in campo hanno evitato che si corressero dei rischi. Alla fine degli approfondimenti faremo delle valutazioni e le renderemo pubbliche, se riterremo di renderle pubbliche". 
 

 

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