Aboubakar Soumahoro da Formigli: la toppa peggiore del buco

L'autodifesa del sindacalista nell'intervista a PiazzaPulita si è rivelata un totale fallimento

Di Giuseppe Vatinno
Soumahoro da Formigli
Politica

Aboubakar Soumahoro da Formigli: la toppa peggiore del buco. Il caso precedente di Touadì

A PiazzaPulita, la trasmissione condotta da Corrado Formigli è andato in onda uno psicodramma, quello di Aboubakar Soumahoro, originario della Costa d’Avorio e leader dei braccianti diventato onorevole. La vicenda è nota e per chi fosse interessato agli ultimi sviluppi ne abbiamo scritto parlando del giro di affari milionario attorno alle coop gestite dalla suocera e dalla moglie.

Ieri sera, dicevamo, è stato invitato il deputato che così, nelle intenzioni, avrebbe avuto la possibilità di chiarire le sue ragioni sulle gravi vicende che lo vedono interessato insieme alla sua famiglia. Purtroppo, come si suol dire, la toppa è stata peggiore del buco, perché alle domande di fila di un Formigli ficcante e incisivo, l’ivoriano non solo non è stato in grado di rispondere ma le ha anche eluse, peraltro neppure tanto abilmente. Infatti alle precise richieste di Formigli svicolava, si arrampicava sugli specchi, diceva banalità.

Ad esempio, il conduttore gli ha chiesto come fosse stato possibile che lui non si accorgesse che la moglie vestiva capi di lusso firmati e postasse le sue foto su Instagram e contemporaneamente non fossero pagate 8.000 buste paga ai dipendenti. Soumahoro non ha trovato di meglio da dire che la moda è moda e ognuno si veste come gli pare e che –ad esempio- a lui piace il colore verde e comunque c’è il “diritto all’eleganza” che evidentemente lui non esercita quando ha portato i suoi stivali lordi fin dentro la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.

Poi gli è stato chiesto se non si era accorto delle condizioni miserrime in cui vivevano (e vivono) i dipendenti delle cooperative gestite da suocera e fino a poco tempo fa dalla moglie. Infatti lui portava il cibo ai lavoratori e questo è stato confermato dai testimoni. Anche qui l’ivoriano non ha risposto nel merito ma ha solo bofonchiato parole confuse. Poi ancora una domanda scontata: come si è pagata la villa da 450 mila euro? Risposta spiazzante: “con i proventi del mio libro e dei soldi della moglie che lavorava”. Accidenti, ad averlo saputo che il mestiere di scrittore rende così bene siamo certi che Leonardo Sciascia avrebbe lasciato il suo umile posto di insegnante elementare.

Formigli ha voluto allora sapere che mestiere faceva la moglie e qui Aboubakar semplicemente non ha risposto, ribadendo che ora è disoccupata ed “iscritta all’INPS”. Ancora gli è stato chiesto se sapeva dei ritardi dei pagamenti e lui ha risposto che la famiglia gli aveva detto che c’erano ritardi nella Pubblica Amministrazione e che in effetti avrebbe dovuto approfondire e qui ha fatto finalmente autocritica.

La "difesa" di Aboubakar Soumahoro, intervistato da Formigli

Questi sono i fatti che riguardano suocera e moglie ma anche lui personalmente è stato tirato dentro perché alcuni soci della Lega dei braccianti che vogliono vederci chiaro nella gestione dei soldi perché i conti non tornano e lui ha risposto facendo scrivere dall’avvocato. Inoltre è stato accusato dal responsabile della Caritas pugliese, don Andrea Pupilla, di comportamenti strani come quando portò regali ai bambini vestito da Babbo Natale, solo che i destinatari erano un solo un paio.

Infine Formigli gli ha apertamente contestato le dichiarazioni di CGIL e Caritas che lui e i suoi fossero i veri caporali. Ed a quel punto l’ivoriano ha chiesto che i PM chiamassero immediatamente a rendere conto di queste dichiarazioni gli interessati, ma forse non ha capito che è più probabile che presto sia lui ad essere ascoltato in procura.

Soumahoro da Formigli, intervengono Mieli e Padellaro. Spunta il precedente Touadì

Nella seconda parte c’è stata la presenza di Paolo Mieli e Antonio PadellaroStucchevole l’intervento dell’ex direttore del Corriere della Sera che l’ha buttata tutta sul razzismo di cui sarebbe vittima Soumahoro. Ha detto che sono successe cose “strane” in questa vicenda e sente che il tutto ha a che fare con il colore della pelle. Ficcante e concreto invece Padellaro che gli ha contestato i fatti prima riportati preoccupato per la figura che ci sta facendo tutta la sinistra.

Insomma, se quella di ieri sera voleva essere una autodifesa si è rivelata un totale fallimento che anzi ha ulteriormente confermato quanto di negativo si diceva sul suo conto.

Soumahoro dà inoltre la fastidiosa impressione di voler prendere in giro gli italiani che lo ascoltano pensando di difendersi in questa maniera inefficace e puerile mentre resta tutta la responsabilità di chi lo ha candidato e cioè dei Verdi e di Sinistra italiana. E se Bonelli ha preso le distanze Fratoianni ancora lo difende a riprova che la lezione non è servita. Un’ultima considerazione per confutare le tesi complottistiche di Mieli: il razzismo, il colore della pelle, non c’entra niente in questa vicenda. Infatti, più di dieci anni fa ci fu l’elezione della prima persona di colore alla Camera, il congolese Jean-Léonard Touadi, ancor più “nero” -per rimanere in tema- di Soumahoro. Ebbene di lui è rimasto solo il ricordo di una corretta azione parlamentare e di un sincero interesse per le Istituzioni e per la Repubblica. Nessun media lo ha attaccato, nessuno gli ha contestato nulla. Come dire: "Male non fare, paura non avere”.

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