Al Pd serve più radicalità: Aboubakar Soumahoro sarebbe il leader ideale
Soumahoro parla una lingua che sembrava perduta, quella della sinistra. Da quanto tempo non c'era in politica un bracciante, uno che ha conosciuto la fame?
L'opinione pro Soumahoro - Ridarebbe al Pd la capacità di sognare
Aboubakar Soumahoro segretario del Pd? Sarebbe davvero la soluzione migliore per ridare vita all’esangue campo del centrosinistra e, magari, finalmente riuscire a riunirlo. Non ha la tessera del Pd? Nemmeno Elly Schlein, ma non è un problema difficile da risolvere. Non c’è nemmeno la condizione ostativa di essere iscritto ad un altro partito: è il fondatore degli Invisibili in Movimento, una forza civica nata dalla sua esperienza di sindacalista dei braccianti, ed è stato eletto in Parlamento con l’Alleanza Verdi/Sinistra Italiana, nel listone unificato con il Pd. Bravi Bonelli e Fratoianni ad aver puntato su quello che proprio affaritaliani.it aveva definito "l'astro nascente della sinistra", ben un anno e mezzo fa.
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Ma lasciamo perdere i tecnicismi, il problema del Pd - e della politica italiana – sono i contenuti e Soumahoro ne ha in abbondanza, frutto della sua storia di vita, di quella professionale e dei suoi studi, che giustamente rivendica e che comunque traspaiono nella sua capacità di eloquio e argomentazione, merce rara nello scialbo quadro odierno. Da quanto tempo non c'era in politica un bracciante, uno che ha conosciuto la fame, uno che lavora davvero, oserei dire?
Soumahoro parla una lingua che sembrava perduta, quella della sinistra. Cita Gramsci e Berlinguer, che certi giovanotti piddini rampanti nemmeno sanno chi siano. Se ci vogliamo concentrare sui simboli, esercizio mai vano, i suoi stivali infangati, il suo pugno chiuso e il suo carisma contengono più spirito de sinistra di tutto il resto del campo progressista messo insieme. Sa come muoversi e anche come parlare, ma questa non è una diminutio, bensì un’ulteriore freccia al suo arco. La politica è un territorio impervio e fin dai suoi primi passi si vede che Soumahoro potrebbe non solo percorrerlo con grande successo, ma anche essere il valido condottiero di un'ampia comunità.
Il più è capire se davvero ha questa intenzione e soprattutto col Pd, mentre l’ipotesi Elly Schlein sembra sfumata, visto che il ruolo di segretario nazionale dei Dem non è al momento il più ambito del mondo. Se dovesse trovarsi a fare il mediatore tra le varie correnti e i portatori di interesse, glielo sconsiglierei vivamente. Se invece fosse il soggetto sul quale impostare il reset totale del quale il partito di Letta ha bisogno, non credo esista un competitor alla sua altezza. Se esiste davvero questa possibilità, cosa tutta da verificare, il Pd compierebbe un delitto a lasciarsela scappare. Più che chiedersi se sia il segretario giusto, il tema è se questo Pd si meriti Soumahoro. Bisogna in primo luogo avere la consapevolezza che a questo partito serve davvero avere la forza di cambiare tutto, per sopravvivere.