Emilia Romagna, "basta sciacallaggio". La presidente-reggente contro il governo

Musumeci: "La prevenzione è di competenza delle Regioni"

di Redazione
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Nello Musumeci 

Politica

Alluvione in Emilia Romagna, scoppia la polemica politica


"Sono stati fatti tantissimi cantieri, sto già vedendo delle polemiche e mi dispiace anche perché ormai è un leit-motiv, nei momenti di maggiore emergenza. Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l'anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori". Parola della presidente facente funzione dell'Emilia-Romagna, Irene Priolo, che sta coordinando la macchina per l'emergenza dell'alluvione. 

Priolo, reggente dopo l'elezione in Europa del governatore Stefano Bonaccini, si riferisce alla raffica di contestazioni che si stanno sollevando dopo il disastro del maggio 2023, che già aveva provocato centinaia di milioni di danni: "Tutta la manutenzione possibile sui fiumi è stata fatta - aggiunge -. La polemica non aiuta i cittadini, le istituzioni, dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Ma ormai è da un anno e mezzo che va così".

Priolo attacca il governo. "Riteniamo che l'intervento del commissario, il generale Figliuolo stia andando avanti con grande senso di responsabilità - precisa il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci -. Non tutto il denaro a disposizione è stato speso e non perché non ci sia stata programmazione, ma perché dall'altra parte non sono ancora state definite richieste, procedure e pianificazione di chi per legge deve intervenire. I piani speciali sul territorio li redige il commissario, ma li realizza l'ente Regione".
 
Dal governo si ribadisce poi che il compito della prevenzione strutturale e infrastrutturale "è di competenza delle Regioni", precisa Musumeci, pur ribadendo che di "non voler amplificare alcuna polemica politica. Le Regioni assumono una funzione da protagonista in materia di prevenzione e gestione del rischio", ha aggiunto.

"Lo scorso anno sono stati 23 i fiumi esondati, quest'anno sono di meno: l'Idice, il Senio, il Lamone e in parte, Montone e Marzeno". L'innesco importante è stato registrato a Modigliana, nel fiume Marzeno che confluisce poi a Faenza nel Lamone: il primo ha creato alcuni allagamenti, il secondo no. "Il Lamone in questo momento ha una tracimazione - spiega ancora Priolo - in corrispondenza del ponte di Boncellino a partire dalle ore 2 o 3 di questa mattina. Sul Senio invece, non abbiamo avuto rotture o tracimazioni oltre agli argini, sui punti in cui abbiamo lavorato nell'ultimo anno (tolto vegetazione, lavorato sugli argini, tutti interventi straordinari). Il fiume ha superato soglia storica del 2023: siamo a 7,68 a Castel Bolognese, oltre un metro del massimo picco di piena dello scorso novembre, che si era fermato a 6 metri e mezzo. Gli interventi realizzati - prosegue la presidente - hanno portato una maggiore resistenza dei bacini". Allagate invece le campagne di Cotignola: «Lì, a Lugo e Bagnacavallo ci sono i punti più significativi".
 




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