Amato e l'intelligenza artificiale. "Visto che non mi ha scelto Meloni lascio"

L'ex capo della Consulta: "Rinuncio all'incarico degli algoritmi. Ci perderanno qualcosa, ma a me semplificherà la vita"

di redazione politica
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Giuliano Amato
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Amato, scontro con Meloni e addio alla commissione AI. "Ci perderanno..."

Giuliano Amato non ha apprezzato le parole di Giorgia Meloni in conferenza stampa e ha deciso di lasciare la commissione algoritmi che presiedeva, quella relativa all'intelligenza artificiale che aveva provocato molte critiche, perché affidata ad un ultra ottantenne. "Visto che la mia nomina - dice Amato a Il Corriere della Sera - non risulta essere un'iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz'altro l'incarico. Peccato, ci perdono qualcosa... Ma a me semplificherà la vita", aggiunge il costituzionalista. Amato, ieri era finito nel mirino della premier per una recente intervista a Repubblica in cui avanzava dubbi e preoccupazioni per il nuovo anno, sostenendo di non aver "assolutamente parlato dell'elezione dei giudici della Corte" Costituzionale.

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"Ho evidenziato - spiega Amato - un altro problema, come sa chi ha letto davvero l'intervista. Ho parlato dell'accoglienza delle decisioni della Corte, chiunque l'abbia eletta, e ad oggi in Italia non è mai stata la Presidente del Consiglio a porre questa questione. Hanno cominciato altri esponenti della sua maggioranza, ma non lei". Amato nell'intervista commentata da Meloni aveva anche parlato del rischio che le Corti Costituzionali siano additate come nemiche della collettività, citando il caso della Polonia, e "ho pure detto che da noi quello che è accaduto lì ora è inconcepibile". "Certo potrebbe accadere perché non c'è nulla che lo impedisca, ma ora è ritenuto inconcepibile", ribadisce.