Amato: "In Italia la democrazia è a rischio. Questa Destra segue l'Ungheria"

L'ex presidente della Consulta: "A Budapest le Corti sono finite nella lista nera e qui rischiano di fare la stessa fine"

di redazione politica
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Giuliano Amato
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Giuliano Amato: "L'ideologia di questa Destra ha a che fare con l'ostilità e il rancore"

Giuliano Amato non usa mezzi termini per definire la piega che sta prendendo l'Italia con questo governo di Destra. "Chi difende i diritti delle minoranze - spiega l'ex premier a Repubblica - viene guardato con ostilità. È percepita come un nemico anche la Corte Costituzionale, ossia il più alto organo di garanzia della Carta il cui compito è garantire anche i diritti di carcerati, migranti, omosessuali. Agli occhi degli elettori della destra populista le Corti finiscono per apparire espressione e garanzia di quelle minoranze che turbano il loro ordine. L’Abbiamo visto – continua Amato – in Polonia e Ungheria: le prime ad essere messe nella lista nera sono state le Corti europee, poi le Corti nazionali". E questo può succedere anche in Italia: "Non c’è nulla che lo impedisca. Da noi è ritenuto inconcepibile, ma potrebbe accadere".

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L’ex presidente del Consiglio, della Corte costituzione guarda al "movimento" di Giorgia Meloni con preoccupazione. "Quella di Fratelli d’Italia e della Lega continuiamo a chiamarla destra, ma di sicuro non ha la cultura politica di Reagan né della Thatcher né di Major. È un’altra cosa, che ha che fare con l’ideologia dell’ostilità e del rancore". La presidente del Consiglio è riuscita, a detta di Amato, a "raccogliere scontentezze di varia natura: i perdenti di una battaglia lontana, i nostalgici di un fascismo che non c’è più, e i perdenti di oggi, quell’enorme prateria del rancore alimentato dal disagio economico e sociale, oltre che dall’insofferenza per i nuovi diritti".