Armi all'Ucraina, Meloni ha rassicurato Berlusconi e Salvini. Esclusivo

L'Italia non invierà né caccia né missili a lungo raggio all'Ucraina: ecco il piano della premier

Di Alberto Maggi
Politica

Guerra Ucraina, l'Italia invierà a Kiev solo materiale difensivo

L'Italia non invierà all'Ucraina né i caccia militari né i missili a lungo raggio. Nessun armamento che possa consentire a Kiev di colpire in territorio russo scatenando così, di fatto, un conflitto diretto tra Mosca e la Nato.

Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, la presidente del Consiglio ha rassicurato direttamente con due telefonate sia il presidente Silvio Berlusconi sia il vicepremier Matteo Salvini sul fatto che dall'Italia andranno in Ucraina soltanto armi difensive, così come è stato finora, ed equipaggiamenti per le forze armate di Kiev.

D’altronde sia in Forza Italia e che nella Lega i dubbi sul rischio di una escalation con la Russia sono forti: nel primo caso emblematiche le parole dell’ex Cavaliere al seggio nel giorno delle elezioni regionali in Lombardia, nel secondo le dichiarazioni in forma privata del segretario Matteo Salvini.

Alcuni esponenti azzurri e leghisti sono anche usciti allo scoperto per invitare il governo alla moderazione e a non superare certi limiti. Comunque non ci sarà alcuno scontro in Parlamento, che ha già approvato una risoluzione che consente l'invio di armamenti fino al 31 dicembre di quest'anno e quindi ora passa tutto dal Copasir dove, ovviamente, è tutto secretato.



Sarà dunque impossibile sapere esattamente quali e quante armi verranno inviate dall'Italia all'Ucraina, ma certamente non ci saranno né caccia militari né missili a lungo raggio. Non ci saranno scontri in Aula, franchi tiratori e assenze strategiche. A livello di generali e vertici militari italiani e della Nato, spiegano fonti qualificate, c'è forte preoccupazione per un possibile "incidente" che possa provocare un conflitto aperto tra l'Occidente e la Russia. Anche l'Europa non è unita su questo.

Alcuni Paesi dell'est - Baltici in testa ma anche la Polonia - (non certo l'Ungheria di Orban) sono pronti a fare di tutto per difendere l'Ucraina, ma ad esempio dalla Germania di Scholz qualche dubbio c'è e al momento la maggioranza sia dei Paesi europei sia della Nato non intende inviare armamenti che possano consentire a Zelensky di colpire direttamente la Russia (nonostante Macron non abbia escluso nulla). Anche per queste ragioni internazionali, e non solo per la pressione degli alleati di governo, Meloni ha rassicurato Berlusconi e Salvini.

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