Armi italiane all'Ucraina, Pd: "Noi con Draghi, giusto inviarle". Di' la tua
Armi italiane all'Ucraina, Borghi (Pd) ad Affaritaliani.it: "Non c'è pace senza giustizia"
Armi italiane all'Ucraina, Borghi (Pd): "Non ci si può tenere ai margini quando c’è un aggressore e un aggredito"
"Sulla questione delle armi ci riconosciamo in pieno nelle dichiarazioni rese oggi dal Presidente Draghi al Corriere della Sera. Non possiamo commuoverci davanti alle stragi di civili, alle fosse comuni, agli stupri, alle bombe su case, ospedali e civili e poi girare canale e pensare ad altro, dentro quella che Mounier definiva “l’utopia dei sedentari”. Non ci si può tenere ai margini quando c’è un aggressore e un aggredito, quando c’è un forte prepotente che aggredisce qualcuno di più debole".
"Noi democratici non siamo bellicisti, per noi la pace va perseguita e costruita, ma essa non è una resa all’arbitrio e alla violazione dei diritti internazionali e umani. E non c’è pace senza giustizia". Con queste parole Enrico Borghi, responsabile Sicurezza del Partito Democratico, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se sia giusto che l'Italia continui a inviare armi all'Ucraina per difendersi dall'aggressione militare della Russia nonostante le esplicite minacce di Mosca al nostro Paese ("rischiate conseguenze imprevedibili").