Assegno unico cancellato? "Fake news". Possibile una "revisione" dal 2025

La maggioranza di Centrodestra e il Mef smentiscono categoricamente l'eliminazione dell'assegno unico dal prossimo anno per fare cassa

Di Alberto Maggi
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Osnato (FdI): "Mi sembra che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma, ma da qui a dire che verrà cancellato tutto mi sembra come al solito un atteggiamento di prevenzione nei confronti del governo, da parte di chi dovrebbe fare informazione". Interviste 


"Mi sembra che i toni di Repubblica sia come sempre apocalittici. Sicuramente è una misura importante sulla quale negli anni il governo Meloni ha anche aumentato fino a 20 miliardi di euro lo stanziamento". Così Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l'indiscrezione di questa mattina del quotidiano la Repubblica sulla cancellazione dell'assegno unico da parte del governo Meloni con la Legge di Bilancio dal prossimo anno.

"Detto questo, c'è una procedura di infrazione sulla quale la Commissione europea deciderà, se non ricordo male, entro il 2025. Sicuramente c'è una premialità ridotta su natalità e per le famiglie numerose, sulla cumulabilità con ISEE e quindi anche su questo bisogna ragionare. Mi sembra che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma, ma da qui a dire che verrà cancellato tutto mi sembra come al solito un atteggiamento di prevenzione nei confronti del governo, da parte di chi invece dovrebbe fare informazione", conclude Osnato.

SMENTITA ANCHE DA FORZA ITALIA E DALLA LEGA - "E' una fake news smentita anche dal ministro Giorgetti". Così Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l'indiscrezione di questa mattina del quotidiano la Repubblica sulla cancellazione dell'assegno unico da parte del governo Meloni con la Legge di Bilancio dal prossimo anno.

"Solo da domani con il primo confronto tra i leader della maggioranza di governo si inizierà a parlare della Legge di Bilancio per il 2025 in senso generale e degli impegni nei confronti della Commissione europea. Questa della cancellazione dell'assegno unico appare come una totale fake news", conclude Barelli.

"A noi non risulta alcuna cancellazione dell'assegno unico". Così Andrea Crippa, vice-segretario della Lega, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l'indiscrezione di questa mattina del quotidiano la Repubblica sulla cancellazione dell'assegno unico da parte del governo Meloni con la Legge di Bilancio dal prossimo anno. "E' una notizia inventata da Repubblica e ovviamente la sinistra cavalca una notizia inventata e francamente fatico a distinguere Repubblica dalla sinistra. Detto questo, ribadisco, non ci risulta alcuna cancellazione dell'assegno unico nella Legge di Bilancio. Discorso chiuso", conclude Crippa.

LA SMENTITA DEL MEF - "Fantasiosa e senza alcun fondamento l'ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra". Così una nota del Mef dopo le notizie di stampa.

LA SMENTITA DELLA MINISTRA ROCCELLA - "Non so se la rassegna stampa mattutina debba essere intesa come il sequel della falsa radiocronaca sullo sbarco dei marziani sulla terra di Orson Welles oppure vada presa sul serio e dunque considerata come procurato allarme. Ci auguriamo che le settimane che ci separano dalla presentazione della manovra non trascorrano tutte cosi', altrimenti c'e' da preoccuparsi sul serio sullo stato dell'informazione in Italia". Lo afferma Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalita' e le Pari Opportunita'. "La verita' - prosegue Roccella - e' una sola: che il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorita', le ha sempre sostenute come certificato dall'Ufficio parlamentare di bilancio (che ha quantificato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivati quest'anno alle famiglie dalle politiche dell'esecutivo), e ovviamente continuera' a farlo. Se c'e' qualcuno che ha sollevato contestazioni sull'assegno unico non e' certo il nostro governo, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticita', ma e' l'Unione Europea, che ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione".

"E' sulle richieste della Ue che sarebbe giusto informare i cittadini e aprire il dibattito con l'opposizione, cosa che piu' volte e con forza abbiamo chiesto, ma senza risposta. La Ue chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di due anni) per i percettori dell'assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l'assegno anche a chi ha figli residenti all'estero", aggiunge Roccella. "Non servirebbe piu' quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo. Queste modifiche, gia' pesanti per l'equilibrio dei conti dello Stato, avrebbero ulteriori implicazioni potenziali che andrebbero ben oltre quelle immediate, e per via giudiziaria potrebbero portare a un effetto domino incontrollabile", sottolinea la ministra. "Dopo quello che e' accaduto con il superbonus edilizio, che e' arrivato a pesare sull'Italia per l'equivalente di venti finanziarie, e' un'esperienza che sarebbe consigliabile non replicare. Sulle contestazioni dell'Europa all'assegno unico - prosegue Roccella - abbiamo chiesto piu' volte a tutte le forze politiche di esprimersi, abbiamo chiesto unita' nella difesa di questo strumento perche' e' una questione che riguarda il bene comune, il bene delle famiglie italiane e non un interesse di parte. Ricordiamo tra l'altro che il modo in cui la misura e' stata costruita e' decisione del governo precedente e non di quello attuale, che pure e' impegnato in una importante battaglia di difesa. "Rinnoviamo quindi l'invito a tutte le forze politiche a pronunciarsi, perche' piu' che le fantasie di fine agosto, vorremmo conoscere l'opinione di politici e operatori dell'informazione sulla procedura di infrazione europea. Una sola cosa e' chiara e indiscutibile: che il nostro governo non sottrarra' mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri", spiega la titolare della Famiglia, della Natalita' e delle Pari Opportunita'. "Abbiamo impiegato per le famiglie tutte le risorse possibili, e non ci sono stati avanzi perche' l'incremento dell'assegno, in particolare per le famiglie numerose e per quelle con particolari fragilita', e' stato significativo, con una crescita della spesa da 16 a 20 miliardi. Continueremo a stare accanto alle famiglie e ai bambini, e su questo non c'e' alcun dubbio. Finche' ci saremo noi al governo, i marziani sulla terra non arriveranno e le famiglie saranno sostenute", conclude.




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