Berlusconi e i ministri di Fi con Giorgetti. Tajani e Ronzulli con Salvini

Così si collocano i big azzurri nel dualismo all'interno della Lega. Inside

Di Alberto Maggi
Politica
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Forza Italia assiste a quanto accade nella Lega, con l'ipotesi sempre più probabile di un congresso entro fine anno, con molto interesse e i vertici azzurri, dietro le quinte, prendono posizione nel dualismo tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Silvio Berlusconi, nonostante i numerosi incontri avuti negli ultimi mesi con il segretario del Carroccio, alla fine, se dovesse scegliere molto probabilmente si schiererebbe con il ministro dello Sviluppo economico, primo sponsor dell'avvicinamento della Lega al Partito Popolare Europeo, esattamente il progetto al quale l'ex Cavaliere lavora da anni.

Non solo, tra Berlusconi e Giorgetti c'è anche la stessa idea di priorità politiche legate al pragmatismo di interventi economici a favore del mondo delle imprese, mentre per Salvini le priorità sono anche altre, immigrazione in testa. Sempre al fianco del vice-segretario leghista troviamo i tre ministri ultra-moderati del governo Draghi: Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. I tre big azzurri nell'esecutivo hanno un ottimo rapporto con il titolare dello Sviluppo economico e sono su posizioni molto distanti rispetto a quelle del segretario del Carroccio, in particolare (ma non solo) sull'obbligatorietà del Green Pass e sulla lotta alla pandemia.

La capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, così come il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, anche se non è facile descrivere la loro collocazione politica all'interno della geografia leghista, alla fine quasi certamente preferirebbero la Lega moderata di Giorgetti a quella di Salvini. Sempre con il ministro dello Sviluppo anche big azzurri del calibro di Sestino Giacomoni, Andrea Mandelli, vice-presidente della Camera, e Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia.

Con Salvini, invece, Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, non tanto per affinità politiche (molto distanti soprattutto sull'Europa) ma quanto per i pessimi rapporti tra il coordinatore di Forza Italia e Giorgetti. Non a caso l'altro giorno sul caso Roma-Calenda proprio Tajani è stato durissimo invitando il numero due leghista a "tornarsene a fare campagna elettorale a Varese". Memorabili le liti durante diversi vertici per la scelta dei candidati alle elezioni amministrative e regionali tra i numeri due di Fi e Lega. Ovviamente con il segretario del Carrocco Licia Ronzulli, vice-capogruppo al Senato, e Maurizio Gasparri, molto vicino al leader leghista soprattutto sui temi della sicurezza e del contrasto all'immigrazione clandestina.